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Inchiesta "Corsi d'oro", chiesto il rinvio a giudizio per il deputato del Pd Genovese

La richiesta riguarda anche la moglie, Chiara Schirò e altre 24 persone coinvolte nell'inchiesta sulla formazione

MESSINA. La Procura di Messina ha chiesto il rinvio a giudizio il deputato nazionale del Pd Francantonio Genovese e il cognato, deputato regionale dei democratici Franco Rinaldi, e altre 24 persone e 8 società coinvolti nell'inchiesta «Corsi d'oro».

La richiesta di rinvio a giudizio riguarda anche la moglie di Genovese, Chiara Schirò, il deputato regionale Pd Franco Rinaldi e la moglie Elena Schirò, Giovanna Schirò, Salvatore Lamacchia, Roberto Giunta, Domenico Fazio, Elio Sauta, Stefano Galletti, Giuseppina Pozzi, Liliana Imbesi, Concetta Cannavò, Natale Lo Presti, Graziella Feliciotto, Carmelo e Natale Capone, Orazio De Gregorio, Paola Piraino, Francesco Buda, Salvatore Natoli, Antonino Di Lorenzo, Carmelo Gavazzo e Roberta Saglimbeni.

Gli otto enti di formazione indagati sono Sicilia Service srl, Napi Service srl, Caleservice srl, Centro Servizi 2000 srl Lumen onlus, Enfap, Ancol, El.Fi. Immobiliare srl. Udienza preliminare il 3 novembre.

Genovese è ai domiciliari dal 21 maggio scorso. Nell'agosto scorso il tribunale del Riesame di Messina in un'ordinanza stabilì che l'ex deputato sarebbe dovuto tornare in carcere perchè la sua abitazione sarebbe una sorta di «località protetta», col parlamentare che potrebbe «continuare a mantenere in vita rapporti e illecite attività», grazie a una fitta rete di prestanome.

L'ordinanza non è esecutiva fino al momento in cui scadranno i termini o ci sarà una decisione della Cassazione. Genovese era indagato per associazione per delinquere, truffa e frode fiscale sulla formazione professionale in Sicilia.

 

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