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Messina: la provincia lontana dal resto del mondo

Tagliata fuori da ogni rotta e da ogni percorso, non c'è un aeroporto e i treni a lunga percorrenza ormai sono pochissimi

MESSINA. La Sicilia è sempre più lontana dal resto del paese. E ad essere tagliata fuori da ogni rotta e da ogni percorso in particolare è Messina con la sua provincia dove non c'è un aeroporto e dove i treni a lunga percorrenza ormai sono pochissimi. A fornire i numeri di una disfatta dal punto di vista dei trasporti è il sindacato Orsa. Aereo, treno o nave non fa differenza. Tutti uniti da un comune denominatore: poche corse e senza un collegamento logico.

Chi vuole partire in aereo da Reggio Calabria ad esempio deve effettuare una levataccia se ha scelto il mattino. La nave della tourist Caronte utile per raggiungere l'aereo che parte da Reggio alle 6,30 è adesso alle 4,30. I treni a lunga percorrenza in partenza e in arrivo nel 2005 erano 14 più 14 (tra andata e ritorno), oggi ne sono sopravvissuti 5 più 5 (tra andata e ritorno) diretti a Roma. Uno solo a Milano. Dalla Sicilia non ci sono più i collegamenti per Torino, Bologna e Venezia. Nel dicembre del 2011 effettuarono l'ultimo viaggio il mitico treno del sole e la freccia della laguna che hanno visto migrare e muoversi milioni di siciliani. Da allora quasi tutti i treni si fermano a Roma e da lì si sale nella ricca Alta velocità con costi elevatissimi. Solo tre dei treni rimasti sono treni notte (quelli della vertenza dei cuccettisti ex Servirail) con letti e cuccette per un volume di posti disponibili ridotto in meno di 10 anni ad un quinto di quello del 2005.

 

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