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Processo "Gotha 4" a Messina: inflitte 25 condanne per 182 ani di carcere

Si tratta dell'operazione antimafia «Gotha 4» scattata nel 2013 e condotta dai Pm della Dda di Messina Vito Di Giorgio e Angelo Cavallo

MESSINA. Venticinque condanne per quasi 182 anni di reclusione e quattro assoluzioni sono state disposte dal gup di Messina Daniela Urbani al termine del giudizio abbreviato relativo alle nuove leve della mafia barcellonese.

Si tratta dell'operazione antimafia «Gotha 4» scattata nel 2013 e condotta dai Pm della Dda di Messina Vito Di Giorgio e Angelo Cavallo. Inflitte condanne che oscillano da un massimo di 13 anni fino ad un minino di 8 mesi. Sono stati condannati: Santo Alesci a 7 anni e 8 mesi, Alessandro Artino, 8 mesi pena sospesa, Salvatore Artino 5 anni e 4 mesi, Antonino Bagnato 4 anni e 8 mesi, Salvatore Bucolo 8 anni e 2 giorni, Gianni Calderone 4 anni, Salvatore Campisi 13 anni con la concessione dell'attenuante dell'art. 8 per la collaborazione, Domenico Chiofalo 7 anni e 8 mesi, Alessandro Crisafulli 8 anni e 8 mesi, Carmelo Crisafulli 6 anni e 8 mesi, Vito Vincenzo Gallo 7 anni e 8 mesi, Massimo Giardina 7 anni e 4 mesi, Salvatore Italiano 6 anni e 7 mesi, Antonino Mazzeo 8 anni e 8 mesi, Nunzio Fabio Mazzeo 5 anni e 10 mesi, Carmelo Mazzù 7 anni e 8 mesi, Lorenzo Mazzù, 10 anni, Aurelio Micale 6 anni e 8 mesi, Carmelo Perroni 7 anni e 2 mesi, Francesco Pirri 6 anni e 8 mesi, Gianfranco Pirri 7 anni e 8 mesi, Stefano Rottino 10 anni e 4 mesi, Antonino Scordino 9 anni e 4 mesi , Maurizio Giacomo Sottile 4 anni, Giuseppe Antonino Treccarichi 10 anni e 8 mesi. Assolti invece Antonino Artino, Gianfranco Micale Massimiliano Munafò, Luciano Runcio.

L'indagine dei carabinieri del Ros ha puntato sui nuovi personaggi subentrati nei vari ruoli ai referenti mafiosi già finiti in carcere nel corso delle precedenti operazioni antimafia. Assetti differenti emersi dalle dichiarazioni dei più recenti collaboratori di giustizia, con nuove figure che si sarebbero occupati delle estorsioni e del sostentamento delle famiglie dei detenuti.

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