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«Abusi e riduzione in schiavitù», condannati i nonni di due minori a Messina

MESSINA. Tre condanne, una in più di quanto chiesto dal pubblico ministero. Si chiude con questo verdetto il processo per violenza sessuale e riduzione in schiavitù che vedeva alla sbarra due nonni. Vittime, i loro due nipotini. Una storia portata a galla un anno e mezzo fa da un’indagine della polizia giudiziaria che riguarda anche una terza persona, un trentenne chiamato a rispondere di violenza sessuale. La Corte d’Assise ha condannato i due nonni alla pena di 18 anni ciascuno mentre l’uomo è stato condannato a 12 anni. Per quest’ultimo il pubblico ministero Liliana Todaro aveva chiesto l’assoluzione “per non aver commesso il fatto”.

Lo scorso 2 dicembre i giudici erano già entrati in camera di consiglio ma non erano arrivati ad una sentenza, erano usciti con un’ordinanza che prevedeva l’esame di altri testimoni. Ieri una nuova camera di consiglio e la sentenza. La Corte ha disposto anche una provvisionale di 50mila euro in favore di ciascuno dei due minori. La vicenda era stata portata alla luce a maggio 2013 da un’indagine condotta dalla sezione di Pg della polizia che aveva portato all’arresto del nonno di 65 anni, della nonna di 50 ed di un uomo, quest’ultimo tornato libero. Rimasti orfani da fin da piccoli, la madre era morta quando avevano pochissimi anni, i due bambini erano stati affidati ai nonni andando a vivere nello loro casa.

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