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Orlandina, che pena: la Roccella cala la cinquina

Se da una parte è da elogiare l’attaccamento di Vitale, Mazzullo e compagnia, dall’altro fa male subire senza speranze

CAPO D'ORLANDO. Più poliziotti e tesserati del Roccella sugli spalti desolatamente vuoti del Ciccino Micale dove va in scena l'ennesima farsa made in Orlandina con il dirigente e, forse, ancora vice presidente (lo stabilirà l'ufficio tesseramenti della Lnd che indaga dopo il ricorso della Nuova Gioiese per lo 0-2 in casa del Due Torri che ha avuto la colpa di rilevare i contratti di Matinella, Treppiedi e Lima) Nino Vitale ed il tecnico Santo Mazzullo che quasi da soli portano avanti il progetto baby del glorioso club paladino, la cui 63enne storia è continuamente infangata da mesi a questa parte per colpa dell'ex numero uno Romagnoli e di chi lo ha affiancato o seguito.
Il voler retrocedere in Eccellenza per mantenere un titolo che a nessuno interessa a Capo d'Orlando non fa onore a chi sembra perseguire questo obiettivo nell'assoluto silenzio visto che quel che resta dei biancoazzurri non vuole rilasciare dichiarazioni. Con in campo l'ennesimo manipolo di ragazzini, tutti juniores tranne il portiere Vitanza e Monastra, l'Orlandina si è arresa fin dal primo affondo ad un Roccella in gran spolvero ed avviato verso una tranquilla salvezza.
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