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Messina, 22 indagati per il fallimento Demoter

La Procura ha chiuso le indagini sulla bancarotta fraudolenta dell’azienda operante nel settore degli appalti pubblici al centro dell'operazione «Buco nero»

MESSINA. La Procura ha chiuso le indagini per la bancarotta fraudolenta al centro dell'operazione "Buco nero". Sono 22 gli indagati destinatari dell'avviso di conclusione delle indagini inviato dai sostituti procuratori Fabrizio Monaco e Antonio Carchietti che hanno curato l'inchiesta coordinati dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita.

L'avviso di chiusura delle indagini è stato inviato all'imprenditore Carlo Borella, ex presidente dell'associazione nazionale costruttori edili di Messina, Benito Borella, Zelinda Borella, Claudio Borella, Domenica Borella, Manuela Mazzola, Christian Mazzola, Patrizia Surace, Benedetto Panarello, Salvatore Cacace, Gianfranco Cucinotta, Agatino Spadaro, Giuseppe Bottaro, Biagio Grasso, Gaetana Patrizia De Luca, Maria Antonietta Chillè, Giuseppe Scandurra, Giosofatto Zimbè Zaire, Sergio Zavaglia, Daniela Lizzio, Letizia Borella, Federica Borella. L'inchiesta ruota attorno allo smembramento della società Demoter, una società operante nel settore degli appalti pubblici, dichiarata fallita nel 2013, che ha realizzato importanti lavori come autostrade, acquedotti, metanodotti, gallerie, opere ferroviarie sia in Italia che all'estero. Secondo l'accusa la società sarebbe stata smembrata attraverso la spoliazione di rami aziendali che sarebbero finiti in nuove società per mantenere in vita le attività del gruppo. Un "buco nero" così come è stata battezzata l'operazione scattata lo scorso settembre, sul quale ha indagato a fondo la Squadra mobile. Le indagini hanno preso il via dall'analisi incrociata di altre inchieste e dall'elaborazione di risultati di alcuni procedimenti.

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