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Niente giornali nei comuni dei Nebrodi, rivolta nel Messinese

S’alzano i toni dopo la decisione della ditta di distribuzione di non consegnare più quotidiani e periodici dall'1 febbraio in 23 comuni dei Nebrodi

MESSINA. Le edicole dei Nebrodi non possono morire. I Nebrodi hanno diritto all’informazione. Manifestazione davanti alla Toscano distribuzione e sit-in davanti alla prefettura per chiedere con forza che la distribuzione dei giornali e dei periodici venga riattivata in 23 comuni della provincia. Si alza il tono della rivolta sulla decisione della Toscano distribuzione di non consegnare più i giornali dall'1 febbraio nelle zone più disagiate. Ieri, giornata di mobilitazione generale del comitato spontaneo formato da sindaci ed edicolanti. Dall'1 febbraio (in alcuni comuni dall'inizio di gennaio) per 35 edicole, ottenere i giornali, è diventata un'impresa. O si spostano nei comuni dove i giornali vengono portati regolarmente percorrendo diversi chilometri, o restano senza merce da vendere.

Così, ieri mattina, alle 4,30 i rappresentanti degli edicolanti hanno prima manifestato davanti alla sede della Toscano distribuzione, poi qualche ora più tardi, si sono spostati simbolicamente davanti alla sede della Gazzetta ed infine, accompagnati da una quindicina di sindaci e assessori sono andati sino in prefettura dove sono stati ricevuti dalla dirigente Giuseppina Minutoli. Alla rappresentante del prefetto è stata illustrata la situazione ed è stato chiesto di intervenire. A Ficarra, si era tenuta nei giorni scorsi un'assemblea di 23 sindaci. Alla riunione avevano partecipato gli amministratori dei Comuni di Ficarra, Sant'Angelo di Brolo, Naso, Mistretta, Librizzi, Galati, Furnari, Novara di Sicilia, San Piero Patti, Ucria, Montagnareale, San Fratello, Raccuja, Tusa, Sinagra, Castell'Umberto.

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