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L’appello dei medici: «Non chiudete l’ospedale Piemonte»

In centouno firmano la lettera inviata al ministro e al prefetto

MESSINA. Su possibile chiusura del Punto Nascita e accorpamento del nosocomio con il Neurolesi, su riduzione di reparti ed erogazione di risorse per la ristrutturazione 101 tra medici e paramedici dell'ospedale Piemonte si sono rivolti al ministro della Salute Beatrice Lorenzin. La nota è stata inviata anche al prefetto Stefano Trotta. Il comitato «Salviamo l'ospedale Piemonte» che si batte contro la riduzione del nosocomio di viale Europa in un centro sanitario inadeguato alle emergenze-urgenze aveva lanciato un appello la scorsa settimana all'assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino per avere una risposta chiara sul destino del Piemonte. Adesso la lettera dei dipendenti.

«Abbiamo deciso di rivolgerci direttamente al ministro Lorenzin – spiegano i firmatari - visto gli inutili appelli ripetuti nel tempo da parte forze di sociali e comitati all’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, e caduti nel vuoto. Riteniamo che la scelta scellerata della chiusura dell’Ospedale Piemonte costituisca un pericolo per la sicurezza della vasta utenza del bacino di riferimento: dolorosi fatti di cronaca testimoniano come l’inefficienza delle strutture possano avere conseguenze irrimediabili per la salute della cittadinanza». Medici e paramedici hanno richiesto alla Lorenzin di intervenire presso la Regione affinché si riconosca l’essenzialità dell’ospedale Piemonte, strategico per l’emergenza-urgenza, sia nella quotidianità che in caso di calamità, quale punto di riferimento di Protezione Civile come attestato anche dalla recente lettera del Capo Nazionale del Dipartimento, il Prefetto Gabrielli. Nella nota si denuncia pure sperpero di denaro: «Il Piemonte – si legge nella lettera - assume, così, sempre di più, l'aspetto di agnello sacrificale, in barba ai milioni di euro spesi per ristrutturarlo e per attrezzarlo».

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