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Messina: ecco il regolamento antimafia, Accorinti: è una svolta culturale

Il documento prevede il richiamo al Codice degli appalti e un sistema di incentivi e disincentivi per le imprese. Per Libera rappresenta un argine al malaffare

MESSINA. Presentata al Comune la proposta di regolamento antimafia. I contenuti dell'atto - come segnalato dalla presidente del Consiglio Emilia Barrile - saranno integrati con quello in corso di redazione. A siglare il testo coordinato da Libera anche Anymore Onlus, Anolf Cisl, Anteas, Cisl, comitato Addiopizzo, Consorzio Sole, Cooperativa sociale Cas, Cooperativa sociale Ecosmed, Flc Cgil, Fondazione di Comunità, Giosef Messina «Dilip Pizzi». Il documento, se sarà approvato dal Consiglio e non modificato, prevede una serie di regole come il richiamo all'articolo 38 del Codice degli Appalti che dispone che siano esclusi dalla partecipazione alle procedure di affidamento delle concessioni e degli appalti di lavori, forniture e servizi, né possono essere affidatari di subappalti e dunque non possono stipulare i contratti i soggetti che non abbiano denunciato estorsione e usura all'autorità giudiziaria. All'articolo 8 del regolamento sono previsti incentivi e disincentivi a imprese e associazioni; chi denuncia sarà esente dal contributo annuo e per un periodo di cinque anni dal pagamento delle imposte locali e avrà un piano di rientro concordato con rateizzazione sino a un massimo di cinque anni per i tributi pregressi non pagati.

Le agevolazioni saranno concordate a condizione che la vittima abbia fornito all'autorità giudiziaria, tramite notizia di reato, denuncia o querela, elementi decisivi per la ricostruzione dei fatti e per l'individuazione o la cattura degli autori delle richieste estorsive o usuraie. La vittima, però, non deve risultare sottoposta a misure di prevenzione. Le domande per le agevolazioni dovranno essere presentate al sindaco, direzione Attività Produttive.

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