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Salvo dal terremoto, orlandino torna dal Nepal

Bellitto, per un «fortuito» malessere, si è fermato in un paese alle pendici della montagna più alta del mondo. Difficoltoso, per i soccorsi, raggiungere il luogo

CAPO D'ORLANDO. Sta per rientrare in Italia il ragazzo di Capo d’Orlando rimasto bloccato in Nepal dopo la terrificante scossa di terremoto di magnitudo 7.9 del 25 aprile. Miro Bellitto, 23 anni, studente presso l’Università di Bologna e con la passione per la montagna e l’alpinismo, è stato anche baciato dalla fortuna perché, secondo quanto ha riferito ai suoi amici che sono riusciti a contattarlo, stava per intraprendere la scalata dell’Everest proprio nel giorno del sisma. Un banale malessere lo ha però bloccato in un paese alle pendici della montagna più alta del mondo.

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Le cose sono andate come sappiamo, testimoniate da immagini drammatiche, con paesi rasi al suolo e migliaia di morti. L’Everest sconvolto da diverse valanghe che hanno distrutto due campi base per le escursioni, con decine di vittime e dispersi, anche italiani. Miro doveva trovarsi lassù ad inseguire la sua passione che altre volte lo ha portato a scalare montagne in diversi punti del mondo. Il mal di stomaco, forse, gli ha salvato la vita.  L’organizzazione del rientro in Italia è stata piuttosto problematica per la difficoltà dei soccorsi a raggiungere il paese alle pendici dell’Everest, dove il ragazzo di Capo d’Orlando è rimasto bloccato. Lo testimonia egli stesso sul proprio profilo Facebook dove ha inserito la foto di alcuni lavoratori di un’azienda indiana che salgono a bordo di un elicottero privato. Ovviamente per lui non è stato possibile salire a bordo e per questo il commento è stato un laconico ”dita incrociate”».

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