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Strage sul barcone, chiesto il giudizio immediato

Tra le vittime anche un bambino di quattro anni morto cadendo in mare mentre alcuni profughi si lanciarono dal barcone per essere soccorsi da una petroliera

MESSINA. La Procura di Messina ha chiesto il giudizio immediato per tre tunisini e due palestinesi ai quali viene contestata l'associazione per delinquere finalizzata all'ingresso clandestino di extracomunitari. Sono indagati nell'inchiesta relativa all'uccisione di diversi migranti a bordo di un peschereccio i cui superstiti sbarcarono a Messina il 20 luglio del 2014.

I sopravvissuti, raccontarono che a bordo del barcone si era consumata una carneficina; i cinque presunti scafisti furono fermati per omicidio. Adesso i magistrati contestano loro anche il reato di associazione a delinquere. I testimoni dissero ai magistrati che circa 60 migranti morirono durante la traversata. Alcuni che avevano pagato un prezzo minore, furono rinchiusi nella stiva dell'imbarcazione senza poter uscire e morirono soffocati. Altri furono accoltellati e gettati in acqua. Tra le vittime anche un bambino di quattro anni morto cadendo in mare mentre alcuni profughi si lanciarono dal barcone per essere soccorsi da una petroliera.

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