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Al museo di Messina mostra futurista su Fortunato Depero

MESSINA. Si inaugura domani al museo di Messina, e rimarrà aperta fino al 15 novembre, la mostra «L'invenzione Futurista. Case d'arte di Depero», ispirata al  ruolo di tramite dell'estetica decorativista futurista rivestito da Fortunato Depero. Messina, «azzerata» dal terremoto del 1908, si impose con la sua ansia ricostruttiva all'attenzione del movimento avanguardista.

Una suggestiva sezione introduttiva fornisce i parametri di comprensione delle origini teoriche attraverso l'esposizione di  opere significative del primo Futurismo (Giacomo Balla, Ardengo Soffici, Enrico Prampolini, Gino Severini). Seguono sezioni esplicative dell'accezione del manifesto «La ricostruzione futurista dell'universo» del 1915 nel fenomeno delle Case d'arte di Depero a Rovereto e a New York, nella reclame e pubblicità, nell'editoria e fino agli esiti dell'aereofuturismo.

Si innesta a conclusione la vicenda messinese affidata ad un gruppo di intellettuali, già a ridosso del sisma pronti a dare vita alla rivista del movimento, in sostituzione di «Lacerba», in una città che, rasa al suolo ed «emancipata» dal suo passato, si propone prepotentemente nell'immaginario collettivo  avanguardista come simbolo della rinascita. Oltre 100 opere (dipinti su tavola e tela, grafiche, fotografie, manufatti, arredi, bozzetti) selezionate nella collezione del Mart, datate dal 1914 al 1944, documentano la
lunga e versatile esperienza artistica di Depero che, sottoscritto con Balla il Manifesto del 1915, ha dato vita ad una forma d'arte totale spaziando dalla pittura al teatro, dalla scenografia alle arti applicate, dall'editoria alla pubblicità.

A Rovereto, nel 1919, Depero apre una casa d'arte, la «Casa del mago», specializzata nella grafica pubblicitaria, arredo e arti applicate e, in particolare, in quello delle tarsie in  panno. Le collaborazioni dell'artista con alcune ditte come la fabbrica di mattoni Verzocchi, la Magnesia San Pellegrino, la ditta di dolciumi Unica e Campari, gli consentono un ritmo di lavoro serrato.

A New York nel 1928, Depero e la moglie Rosetta aprono la Deperòs Futurist House, una sorta di filiale americana della  Casa d'arte di Rovereto. La sezione si avvale di materiale documentario inedito e di alcune opere provenienti da  istituzioni e collezioni private siciliane.

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