MESSINA. La rabbia degli assistiti dell'ospedale Papardo sale a mille dinanzi agli unici tre ascensori funzionanti su ben sedici installati ma regolarmente fuori uso. Le attese per raggiungere piani e reparti desiderati sfiorano, se va bene, i trenta minuti e in alcuni casi persino i tre quarti d'ora. Un tempo prezioso separa l'apertura fatidica delle porte dalle prestazioni sanitarie, spesso urgenti, che la maggioranza dei pazienti non ospedalizzati devono ricevere. "Siamo prigionieri dell'ospedale Papardo - dice furiosa Rosalba Denaro, la quale dopo una lunga attesa vorrebbe chiamare le Forze dell'ordine per denunciare un disservizio di estrema gravità - non è possibile accettare in silenzio tutto questo".
Le disavventure dinanzi ai tre elevatori in funzione sono all'ordine del giorno. Gli utenti esterni che arrivano anche da fuori città per visite specialistiche rischiano di perdere l'appuntamento con il medico, dovendo attendere almeno una ventina di minuti prima che l'ascensore si liberi. Anche in questo caso raggiungere il piano desiderato diventa un'impresa faticosa per il consistente numero di prenotazioni ricevute in quel lasso di tempo dai vari piani dell'ospedale.
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