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Condotta rotta di nuovo, Messina ancora senza acqua. Il governo invia la Protezione civile

La perdita d'acqua nella condotta di Messina

MESSINA. Si è rotta nuovamente per una frana la condotta di Fiumefreddo a Calatabiano che porta l'acqua alla città di Messina. La tubazione nei giorni scorsi, dopo che la città era rimasta a secco per oltre una settimana, era stata riparata dai tecnici dell'Amam. L'erogazione dell'acqua verso Messina è stata interrotta nuovamente. Il direttore dell'Amam Luigi La Rosa ha detto: «Ci stiamo recando sul posto per vedere l'entità del danno, comunque valuteremo di attivare anche il bypass».

PROTEZIONE CIVILE. "Alla luce del verificarsi di nuove criticità nell'erogazione idrica a Messina e del perdurare di pesanti disagi per la cittadinanza, la Presidenza del Consiglio ha disposto l'immediato invio in loco di uomini della Protezione civile nazionale, coordinati sul posto dal Capo della struttura, ingegner Fabrizio Curcio". Lo rende noto un comunicato di Palazzo Chigi.

IL NUOVO GUASTO. «Sembrerebbe essersi verificata, sempre nel territorio di Calatabiano, una fuoriuscita di acqua dal sistema di drenaggio, con avvallamento del terreno. È stata sospesa l'erogazione idrica e si sta provvedendo all'attivazione del bypass che però ha una portata corrispondente ad un terzo del fabbisogno cittadino». Lo dice la prefettura di Messina in merito alla rottura della condotta idrica che fornisce acqua alla città.  «I tecnici - aggiunge - stanno verificando se trattasi di rottura o lesione. Certamente, viste le condizioni precarie del terreno su cui poggia la condotta, divengono urgenti le attività di ancoraggio della condotta stessa e di consolidamento della collina, peraltro già segnalate al Comune di Messina, all'Azienda erogatrice delle risorse idriche e alla Protezione civile regionale. È stata già attivata l'unità di crisi in Prefettura ed alle ore 11 è stata convocata una riunione per fare il punto della situazione».

Diversi quartieri di Messina sono già senz'acqua dopo la nuova rottura della condotta di Fiumefreddo a Calatabiano. Parte del Viale San Martino, via Garibaldi, viale Giostra e Annunziata dove si stava riprendendo da qualche giorno la normale erogazione sono già con i rubinetti a secco. Se il guasto non verrà riparato nelle prossime ore gran parte della città sarà di nuovo senz'acqua. Solo le abitazioni che si riforniscono dall'acquedotto della Santissima, come nella fase della prima emergenza idrica, continueranno ad avere l'acqua. Appena si è diffusa la notizia della rottura della condotta alcune persone si sono messe in fila davanti alle autobotti.

Nel frattempo, un nuovo esposto, per il fenomeno degli «speculatori che hanno approfittato della situazione per lucrare sulla drammatica mancanza d'acqua», è stato presentato alla Procura della Repubblica di Messina dal Codacons dopo quello per interruzione di pubblico servizio ed omissione di atti d'ufficio. «È inammissibile - afferma il presidente provinciale Antonio Cardile - si possa speculare su un bene primario come l'acqua e che si possa approfittare di un'emergenza collettiva per fare affari in danno dei cittadini e pertanto chiediamo che siano svolte tutte le indagini per chiarire i contorni della vicenda e che l'autorità giudiziaria acquisisca tutti i servizi televisivi sull'argomento». L'Associazione lancia oggi su www.codacons.it. e  www.codaconsicilia.it una azione collettiva per ottenere il risarcimento dei danni subiti per la mancata fornitura di acqua nelle case dei messinesi.  Sulla nuova emergenza idrica di queste ore è intervenuto il segretario nazionale Francesco Tanasi, che chiede l'intervento urgente della protezione civile e del Governo regionale e nazionale.

«Non è colpa nostra se è franata la collina. Ognuno si deve prendere le proprie responsabilità noi abbiamo sempre operato bene, ma in questa parte del territorio c'è un grave dissesto del territorio». Lo dice il presidente dell'Amam Leonardo Termini che aggiunge: «L'avevamo detto che dopo la riparazione della condotta si sarebbe dovuta mettere in sicurezza la collina, ma nessuno ci ha ascoltato. Abbiamo riparato la condotta in tempi record non potevano fare di più». «Ora - aggiunge - ci sarà un vertice in Prefettura noi abbiamo deciso di collegare il bypass dell'acquedotto dell'Alcantara con Fiumefreddo. È l'unica soluzione per evitare che la città rimanga di nuovo a secco».

Sul caso interviene  l'esponente dell'opposizione all'Ars Nello Musumeci. "Siamo alla tragicommedia - commenta -. Ma è così difficile capire. N'è la condotta idrica che porta l'acqua a Messina non sarà mai stabile, e quindi utile, se il terreno su cui poggia (la collina di Calatabiano) rimane ballerino? Da due settimane si va avanti con interventi tampone e tanta improvvisazione, lasciando i messinesi senz'acqua e i calatabianesi sotto l'incubo della frana. Basta: i prefetti di Catania e Messina chiedano l'intervento del Genio militare e della Protezione civile nazionale".

"Apprezziamo la prontezza del Governo che ha deciso di mandare a Messina gli uomini della protezione civile nazionale. La situazione è talmente grave che non credo siano più sufficienti i rimedi fin qui predisposti", afferma invece il presidente della Commissione bicamerale per le questioni regionali, Gianpiero D'Alia.

ACQUA RAZIONATA. Il sindaco, Renato Accorinti, ha diramato un avviso per informare la cittadinanza che, a seguito dell'ulteriore frana verificatasi nel territorio di Calatabiano ai danni della condotta di Fiumefreddo, si è avuta un'improvvisa interruzione dell'erogazione idrica. Pertanto, come comunicato dall'Amam, vi sarà una distribuzione razionata delle risorse idriche provenienti dall'Acquedotto Santissima, dall'erogazione ridotta dell'Alcantara e dei pozzi cittadini. L'Amam comunica, in particolare, in base alla proiezione e sulla scorta di precedenti situazioni emergenziali e di simulazioni, che le zone che potrebbero subire maggiori disagi sono Cep, Minissale, Annunziata alta (ctr Citola e ctr Sorba), Castanea, Giostra (Villa Lina, Santa Chiara, Villaggio Svizzero), San Licandro (zona alta), Giampilieri superiore, Mili san Marco, Torrente Trapani (zona alta) Zafferia (ctr. Macchia), Santa Lucia sopra  Contesse (zona alta), ospedale Papardo, istituto ortopedico Scalabrino, Masse (San Giorgio, Santa Lucia, San Nicola), Faro superiore (Luvarazzi, Torre Faro, Ganzirri). Per i casi di particolare emergenza che interessano persone anziane e disabili non assistite, può essere contattato, dalle ore 7 alle 24, il  numero telefonico 0907724410 o inviato un fax al numero 090694888 (specificando nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico e motivo della richiesta) o una mail all'indirizzo autoparco comune.messina.it.

CROCETTA, QUALCUNO HA SBAGLIATO, PAGHERÀ. «Da giorni seguo la questione dell'emergenza acqua a Messina, c'è qualcosa che non funziona se il lavoro è stato fatto ma è crollato dopo due giorni». A dirlo il presidente della Regione Rosario Crocetta a margine dell'incontro in Prefettura sull'emergenza acqua. «I lavori - aggiunge Crocetta - bisogna farli bene, bisogna ripristinare la linea con interventi fatti con la testa e non con i piedi. Qualora qualche struttura burocratica non sia in grado di completare i lavori attueremo qualche intervento risolutivo. È veramente assurdo che sia stata fatta una saldatura che poi scoppiata. Per quel che riguarda il dissesto idrogeologico bisogna fare un sostegno alle tubazioni perchè una  frana non può interrompere il corso dell'acqua». Discutendo sul costo dell'acqua Crocetta ha precisato: «Oggi il tema è far ritornare l'acqua non facendo sconti a nessuno».

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