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Messina, si infiamma lo scontro sulla chiusura dell'ospedale Piemonte

Il direttore generale rilancia sulla chiusura. L’associazione insorge, si rivolge alla politica e lancia una raccolta di firme «per mandarlo a casa»

MESSINA. Vullo si appresta a chiudere il Piemonte ed il comitato salviamo il Piemonte chiede la rimozione di Vullo attraverso una petizione popolare. Si infiamma lo scontro sull'ospedale del viale Europa. Sono infatti in arrivo novità. Provvedimenti che portano tutti sulla strada della chiusura del pronto soccorso. Nei giorni scorsi una circolare: i medici dell'ospedale Piemonte dovranno scegliere entro giovedì 26 novembre se restare in azienda e quindi trasferirsi al Papardo o transitare al "Piemonte-Neurolesi" e quindi restare ma sotto un'altra amministrazione al Piemonte. La circolare è firmata dal manager Michele Vullo.

Il provvedimento ha messo in subbuglio i camici bianchi dei due ospedali ma specialmente quelli del Piemonte. Da un lato una certezza, l'azienda Papardo, dall'altro una nuova creatura, costituita per legge, ma con ancora molti interrogativi davanti visto che non si sa bene su quale copertura finanziaria potrà contare e su che basi opererà. I medici si chiedono se ci sarà ancora un pronto soccorso. Intanto Vullo, nei giorni scorsi, proprio al nostro giornale ha dichiarato che sta per firmare un'altra delibera di chiusura del Piemonte. "C'è una legge - ha detto Vullo - che entrerà in vigore il 26, una legge che impone rigide turnazioni. Tra un turno e l'altro i medici devono osservare 11 ore di riposo. Chi non si attiene, tra i dirigenti, rischia sanzioni. Per mantenere in piedi i due ospedali e concedere i riposi mi occorrono medici che non ho".

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