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Messina, alla Caritas tanti "nuovi poveri"

MESSINA. In fila alla Caritas per bollette, tasse e farmaci. In coda alla chiesa di Sant’Antonio per un pasto. Centinaia di pasti vengono forniti ogni giorno alle mense dei poveri di Cristo Re e di Sant’Antonio. E un esercito di nuovi poveri si mette in fila alla Caritas a chiedere aiuto per pagare le tasse, le bollette, le spese universitarie dei figli, i farmaci, i viaggi della speranza. La guerra che la Caritas diocesana sta affrontando è immane. Quello che fanno i volontari delle associazioni cattoliche e i preti della Caritas è un lavoro continuo. Il quadro che emerge è triste e nuovo per certi versi: non c’è solo bisogno di generi di prima necessità e del pasto, anche se in questo delicato settore il numero dei commensali cresce a dismisura come il numero dei volontari, ma quello che si chiede ai centri d’ascolto è un aiuto per pagare tasse, bollette e rette universitarie.

«Sono sempre di più le persone - spiega don Giuseppe Brancato direttore della Caritas che si presentano con un bollettino in mano. Possono essere tasse o bollette della luce o del gas o magari le rette universitarie dei figli. E ancora i viaggi della speranza per un intervento. Si tratta di persone che hanno perso il lavoro. Gente che magari, sino a qualche mese prima stava bene e adesso si trova a dovere fare i conti con la crisi».

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