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Lo stadio di Sant’Agata non è a norma: partite a rischio

Fino a gennaio non ci saranno soldi per sostituire le panchine e la recinzione del «Rosmarino». L’altro impianto, il «Fresina», sarà pronto a febbraio

SANT'AGATA. Dopo quattro mesi di proroga concessi dalla commissione tecnica della Federcalcio (comitato Barcellona) ancora oggi non sono stati portati a termine i lavori per sostituire le panchine per le squadre e riparare la recinzione a bordo campo dello stadio «Rosmarino». Così dall’1 gennaio 2016 tutte le squadre che utilizzano l’impianto sportivo comunale rischiano di perdere le partite a tavolino e una sanzione economica.

Ad inizio settembre i delegati della commissione tecnica della Figc, Antonio Cilona e Giuseppe Molino, hanno omologato i locali spogliatoi e i servizi annessi al campo di calcio del «Rosmarino», condizionando l’autorizzazione a disputare le gare ufficiali dei diversi campionati fino al 15 dicembre scorso per consentire gli interventi di modifica o sostituzione delle panchine realizzate in materiale ferroso, ritenuto pericoloso al verificarsi di temporali con presenza di fulmini, e di consolidamento dei lavori della recinzione del terreno di gioco.

Il provvedimento di omologazione era stato personalmente sollecitato dall’assessore comunale allo Sport Nino Testa. Le carenze del «Rosmarino» avevano già costretto il presidente del club Nebrodi Calcio, Demetrio Minniti, a ritirare la squadra dal campionato di Seconda Categoria, preventivando le difficoltà organizzative della sua società nel dover ricercare altro impianto sportivo omologato.

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