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Messina, i "furbetti del camice" rischiano il posto

MESSINA. I furbetti del «camice» rischiano di essere cacciati dall'ospedale prima del processo penale. Rischiano il licenziamento entro centoventi giorni almeno cinque dei settanta infermieri che sono implicati nell'inchiesta aperta dalla magistratura e dalla stessa azienda Papardo sugli anomali casi di malattia avvenuti tra il 31 luglio e il 30 agosto del 2015. Il 31 luglio ben settanta infermieri hanno presentato un certificato assentandosi dal lavoro.

E la malattia in molti casi si è protratta sino al 30 agosto. La vicenda è stata denunciata alla magistratura e i Nas hanno sequestrato gli incartamenti. Ma a rischiare di finire sul banco degli imputati sono anche i medici di famiglia che hanno certificato le malattie.

Sette le persone finite davanti al consiglio di disciplina. La posizione più grave è quella dei 5 che erano malati per il Papardo ma sani per il 118 dove prestavano servizio. Poi ci sono due infermieri che non sono stati trovati al proprio domicilio dal medico fiscale, in un caso per tredici volte consecutive, e infine c'è il direttore di presidio Panarello che non avrebbe informato per tempo il direttore generale e non avrebbe consegnato in tempi rapidi la documentazione richiesta dagli stessi carabinieri dei Nas.

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