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La bufera «Tecnis» non travolgerà il porto di Sant’Agata

SANT'AGATA DI MILITELLO. Apprensione ed attenzione hanno generato nei diversi uffici della sede municipale di Palazzo Crispi le notizie riguardanti il sequestro antimafia per «Tecnis» e «Cogip», le principali imprese del Sud Italia, i colossi di Tremestieri Etneo nel catanese con ramificazioni imprenditoriali in tutto il mondo. Il Tribunale ha congelato quote e azioni per oltre un miliardo e mezzo ma non si temono riverberi a Sant’Agata per il porto.

La «Cogip» è l’impresa appaltatrice dei lavori per il completamento del Porto dei Nebrodi la struttura portuale turistica che modificherà l’approdo marittimo esistente in località Piana. «Ad oggi non possiamo conoscere se ci potrà essere una scissione di contratto tra la stazione appaltante, l’ente Comune e l’impresa affidataria dei lavori, la Cogip di Tremestieri Etneo, in quanto occorre conoscere attraverso il curatore giudiziario in un quadro di reale legittimità, la complessa vicenda del sequestro Tecnis. Per poter agire di conseguenza bisognerà conoscere i contorni giudiziari dell’intero assetto procedurale», afferma con cautela l’ingegnere Basilio Ridolfo, Rup, responsabile unico del procedimento per la realizzazione del porto turistico di località Piana.

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