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Capo d'Orlando, la chiusura di villa Piccolo: "Fondi bloccati per 50 centesimi"

CAPO D'ORLANDO.  Chiude villa Piccolo, la residenza a Capo d'Orlando (Me) di una famiglia di poeti sognatori e di artisti visionari cugini di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

"Oggi è una pagina triste per la Sicilia e non solo. E anche per la cultura. Chiudiamo perché così ha deciso la burocrazia regionale", dice il presidente della Fondazione, Giuseppe Benedetto, che si è dimesso nel corso della seduta del consiglio di amministrazione convocata per decidere la sospensione delle attività culturali.

In un documento il cda ha scritto un duro atto d'accusa: "La demenziale inettitudine della più famigerata burocrazia regionale, unita all'incapacità e al disinteresse di una classe politica a porre argine a tanta nefasta invadenza hanno compiuto il misfatto". Alla base dello scontro c'è il blocco del pagamento di oltre 180 mila euro alla Fondazione per la mostra degli acquerelli di Casimiro Piccolo ("Fantasia visionarie") che nel 2015 si è tenuta al teatro greco di Taormina.

L'accordo prevedeva il riconoscimento alla Fondazione di una quota dei biglietti d'ingresso. Ma a oltre quattro mesi dalla chiusura dell'esposizione, la Regione non ha liquidato la somma perché ha riscontrato una differenza di 50 centesimi. Questa è almeno la spiegazione data al presidente Benedetto che sollecitava i pagamenti. La Fondazione, che gestisce la casa-museo e un parco di 20 ettari, si è trovata di fronte a difficoltà finanziarie aggravata dai tagli e dai ritardi dei contributi regionali. "Ritardi e ottusità della Regione - si legge nel documento del cda - hanno portato l'istituzione culturale sull'orlo del collasso".

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