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Chiede la pensione di invalidità, si incatena a Messina

MESSINA. Biagio Militello, 59 anni, invalido al 100 per cento, con riconosciuta indennità di accompagnamento, originario di Sant'Agata di Militello,  si è incatenato a Messina, in via Vittorio Emanuele,  in prossimità dell'ufficio dell'Inps «perchè  -sostiene - dall'inizio dell'anno non percepisce alcuna pensione".

Nel maggio 2005 ha subito, a causa di una grave patologia, l'amputazione della gamba destra sino al ginocchio ed adesso rischia di perdere anche la sinistra. Da allora è iniziato il suo calvario e non ha più potuto lavorare ed è vissuto sino al dicembre 2015 percependo unicamente una pensione di invalidità di 290 euro, che adesso, afferma "gli è stata revocata".

Inizialmente fu riconosciuto invalido al cento per cento senza alcun indennizzo, poi con l' assistenza dell' avvocato Caterina Matessi propose ricorso nel 2009 al tribunale di Patti e finalmente gli fu riconosciuta l' indennità di accompagnamento, sancita con sentenza definitiva emessa nel 2014 e regolarmente notificata.

Da allora tuttavia Biagio non ha mai incassato nulla. In tutti questi mesi è stato aiutato a sopravvivere dal Cavaliere Giuseppe Cracò, presidente dell' onlus "Un Nuovo Sole per l' Italia" e dal coordinatore unico Ernesto Marziale, entrambi sempre a fianco degli ultimi e dei più bisognosi. Si sono fatti carico delle sue necessità, delle medicine e l' hanno sempre accompagnato nei vari uffici di Sant'Agata, Patti e Messina, per dirimere la complicata questione.

La situazione da gennaio scorso, però, si è ulteriormente aggravata poiché Militello senza un motivo apparente non percepisce più neppure l' emolumento d' invalidità. In buona sostanza lo sfortunato anziché percepire complessivamente la cifra di circa 802 euro, mensilmente non riceve neanche un euro.

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