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Messina, acqua "salata": versati oltre due milioni di euro

MESSINA. Acqua «salata», ma dal punto di vista dei costi, per i messinesi. Due milioni e duecentomila euro. Tanto sono costate le emergenze idriche dallo scorso novembre ad oggi. Un milione e duecentomila euro sono andati a Sicilia acque per la fornitura alternativa a quella di Fiumefreddo, che si è interrotta per venti giorni a novembre e per altre due volte nei mesi successivi, dall' acquedotto dell' Alcantara. Il resto in tubazioni, straordinari, autobotti.

Una spesa imprevista a cui l' Azienda Meridionale Acque che è una società per azioni ma che ha come unico socio il dissestatissimo Comune, ha potuto far fronte grazie ai soldi recuperati con la campagna avviata negli ultimi mesi. I crediti vantati nei confronti di condomini, privati e aziende ammontano a oltre ottanta milioni di euro. Ma quello che preoccupa l' azienda che a tutt' oggi non ha ancora un direttore generale e un direttore amministrativo, la ricerca e la procedura di scelta è ancora in corso, sono le nuove possibili emergenze. L' acquedotto di Fiumefreddo è un colabrodo. Nel senso che sono stati rilevati 40 punti critici. A Calatabiano, dove si è verificata la frana che ha poi causato l' interruzione idrica per venti giorni, si attende ancora la messa in sicurezza della montagna.

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