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Lipari si tinge di nerazzurro, Corso: De Boer può dare la svolta all'Inter

LIPARI. «Mike Bongiorno nel 1973 mi voleva portare alla Juve, io invece andai al Genoa». Lo ha raccontato Mario Corso, il «mancino di Dio» della squadra di Helenio Herrera sbarcato a Lipari per inaugurare l'Inter club dell'isola e un secolare albero d'ulivo regalato dai tifosi interisti piazzato nella nuova rotonda fra il porto e il cimitero.

A chi gli ha chiesto di fare un paragone fra l'Inter di Herrera e quella di Josè Mourinho, Corso ha risposto: «Sono dei valori vissuti in tempi diversi anche se sotto la presidenza dei Moratti. Dal padre al figlio». I campioni di ieri e lo stipendio di oggi.

«Adesso - ha aggiunto - il giocatore vive in mezzo a una bufera dove tv e giornali gli girano intorno, mentre allora si pensava solo e solo ad allenarsi e giocare con l'attaccamento alla maglia». E l'Inter di Thohir e dei cinesi? «Ha fatto dei buoni acquisti - ha sostenuto - ma la speranza è che l'allenatore li metta al posto giusto. Da dipendente dell'Inter non posso tanto parlare ma la 'cacciatà di Mancini è avvenuta perchè non aveva più contatti con i giocatori».

De Boer è l'allenatore giusto? «Penso che c'è la farà - ha proseguito - può dare la svolta grazie agli arrivi di Joao Mario, Candreva, Gabigol e Ansaldi». La Juve sarà campione d'inverno già a Natale? «Al momento - taglia corto - è meglio star zitti».

Quindi una stoccata all'ex Mancini, nei giorni scorsi sbarcato alle Eolie su uno yacht di 30 metri: «Visto quanto ha incassato - ha ironizzato Corso - poteva prenderlo anche da 60 metri».

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