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Salina, il sindaco Lo Schiavo condannato a 3 anni per peculato

SALINA. È stato condannato a tre anni per peculato e appropriazione indebita il sindaco di Santa Marina di Salina, Massimo Lo Schiavo, che è stato anche interdetto dai pubblici uffici. Per la legge Severino dovrà lasciare la carica al vice Domenico Arabia, in attesa di nuove elezioni che potrebbero tenersi nella prossima primavera insieme a quelle di Lipari. La sentenza è stata emessa al tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto (presidente Maria Tindara Celi, giudici a latere Fabio Processo e Fabio Guglotta). Il sindaco è stato rappresentato dagli avvocati Giovanni Villari ed Alberto Gullino. «Sono dispiaciuto per l'esito del giudizio - dice Lo Schiavo - ora attendiamo la pubblicazione delle motivazioni e faremo senz'altro appello. Con serenità confido nella giustizia». La vicenda risale al giugno 2013.

Lo Schiavo era finito ai domiciliari perchè non aveva custodito, come doveva, circa 37 mila euro che aveva ottenuto dalle anziane sorelle Patini, due signorine di Salina, maestre elementari. Le donne nel giugno del 2013 finirono in una casa di riposo a Valdichiesa. Su loro richiesta gli agenti della polizia municipale e il sindaco Lo Schiavo ci recarono nell'abitazione, occupandosi dei loro beni. In casa trovarono 36.890,78 euro, 212 dollari australiani e 180 dollari americani. Soldi e chiavi furono chiusi in due buste con apposito verbale e consegnate al sindaco di Santa Marina. Dopo la morte delle sorelle, l'amministratore di sostegno, Riccardo Gullo, sindaco del vicino Comune di Leni, chiese la somma che era stata custodita dal sindaco. Lo Schiavo riferì di avere tenuto le buste nel suo appartamento ma che a causa di un trasloco non ricordava più dove fossero. I carabinieri dopo una perquisizione trovarono le due buste aperte e vuote, e oltre 12 mila euro in contanti di moneta straniera.

Lo Schiavo successivamente consegnò 6 mila euro in contanti all'amministratore di sostegno. Successivamente il sindaco fu sospeso dal ruolo. Il provvedimento fu notificato dall'ex prefetto di Messina Stefano Trotta che ricevette dal procuratore di Barcellona l'ordinanza con cui era stata disposta la misura cautelare, confermata dal tribunale del riesame di Messina. Dopo la revoca dei domiciliari Lo Schiavo riprese a guidare il Comune di Santa Marina. Ora la condanna e la decadenza.

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