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Ecosistema Urbano, Messina non è più ultima

Messina

MESSINA. In riferimento alla classifica di ecosistema urbano dello scorso anno, secondo la quale la città di Messina era all'ultimo posto, l'assessore all'Ambiente Nuovi Stili di Vita, Daniele Ialacqua, aveva dichiarato che: “Nessuno si rallegra certamente ad essere ultimi e non c'è alcuna volontà di cercare scuse, ma vi è la consapevolezza che la risalita è già iniziata”.

Oggi, alla luce dei dati del 2016, Ialacqua evidenzia che: “L'indagine di quest'anno, i cui dati si riferiscono al 2015, conferma la nostra sensazione dello scorso anno. Essere passati dal 104esimo posto, ovvero ultimi, al 90esimo, davanti alle altre città metropolitane siciliane Palermo e Catania, è più che un segnale sull'inversione di tendenza che si era già manifestata negli anni scorsi. Contribuiscono a fare migliorare la classifica - prosegue l'Assessore - i dati sull'energia rinnovabile, sulla qualità dell'aria, che dopo anni ritornano ad essere rilevati grazie alla sinergia comune – provincia, sulla raccolta differenziata (più del doppio di quella rilevata due anni fa) e sulla capacità di depurazione, dato riportato errato lo scorso anno".

"Al di là della crudezza dei numeri - continua - bisogna comunque sapere leggere gli indicatori dell'indagine di Legambiente e fare una distinzione tra i segnalatori di pressione e di stato, che misurano gli impatti delle attività economiche e degli stili di vita dei cittadini sull'ambiente, e quelli di risposta, che misurano le politiche intraprese dagli enti locali. Messina conferma anche quest'anno i ritardi della nostra città, in linea con numerose altre realtà urbane meridionali, negli indicatori più influenzati dai fattori economico-sociali e dagli stili di vita, riferibili a consumi idrici, qualità dell'aria, produzione pro-capite rifiuti e tasso di motorizzazione, mentre continua a migliorare la sua posizione proprio negli indicatori di risposta, che risultano avere quasi tutti un trend di crescita positivo, ovvero dispersione della rete idrica, capacità di depurazione, raccolta differenziata, trasporti, isole pedonali, energie rinnovabili. In ultimo si rileva però un dato negativo che riguarda l'incidentalità stradale. Insomma, un'onda lunga, lenta ma continua, - conclude Ialacqua- che si confida possa crescere velocemente e travolgere le cause annose dei ritardi di Messina, rendendola una città ecosostenibile”.

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