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Inchiesta sulla formazione a Messina, chieste 13 condanne: c'è la moglie di Genovese

Chiara Schirò, moglie del deputato Francantonio Genovese

MESSINA. Al tribunale di Messina durante l'udienza del primo troncone del processo nato dall'inchiesta "Corsi d'oro" sulla gestione dei corsi di formazione professionale i pm hanno chiesto tredici condanne. La condanna a 6 anni e 10 mesi è stata chiesta per Chiara Schirò, moglie del deputato Francantonio Genovese, e 3 anni ed 8 mesi per Daniela D'Urso, moglie dell'ex sindaco Giuseppe Buzzanca.

Inoltre chieste condanna a 8 anni e 6 mesi per l'ex consigliere comunale Elio Sauta, e a 6 anni e 10 mesi per la moglie Graziella Feliciotto, per Concetta Cannavò 2 anni e 8 mesi, per Natale Lo Presti 6 anni e 10 mesi, per Nicola Bartolone 4 anni e 10 mesi e l'assoluzione per due capi d' imputazione, per Carlo Isaja 2 anni e 2 mesi, per Carmelo Capone e Natale Capone 5 anni ciascuno, per Giuseppe Caliri 2 anni, per Salvatore Giuffrè 4 anni, e per Daniela Pugliares 2 anni e 10 mesi.

Sono accusati a vario titolo di associazione finalizzata al peculato ed alla truffa reati finanziari e falsi in bilancio connessi alla gestione degli enti di formazione professionale, peculato, truffa e tentata truffa.

I pubblici ministeri hanno chiesto anche sanzioni pecuniarie di 300 quote dell'importo di 200 euro ciascuno per l'ente di formazione Ancol, di 500 quote da 400 euro ciascuno per Elfi Immobiliare srl, di 350 quote da 300 euro ciascuno per Sicilia Service srl, di 500 quote da 400 euro ciascuno per Centro Servizi 2000 srl e di 300 quote dell'importo di 200 euro ciascuno per l'Associazione Pianeta Verde srl.

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