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Scoperti 83 lavoratori irregolari in casa di riposo a Patti, 7 denunciati

PATTI. Un avvocato avrebbe gestito una casa di riposo a Barcellona Pozzo di Gotto e avrebbe ideato un articolato sistema illecito per evadere gli obblighi contributivi e fiscali per dare lavoro a  83 operatori socio assistenziali, infermieri professionali abilitati e cuochi.

La truffa ai danni dell’Inps e del Fisco è stata scoperta dalla guardia di finanza di Patti (Me). Sette persone hanno ricevuto un avviso di garanzia. I finanzieri hanno inoltre sequestrato a un noto avvocato di Gioiosa Marea (Me)  oltre trecentomila euro.

Le attività investigative sono state avviate da una verifica fiscale e hanno permesso di individuare tre società cooperative Onlus utilizzate per assumere il personale. Gli ottantatré lavoratori avrebbero prestato solo sulla carta la propria opera presso due case di riposto in due Comuni del comprensorio dei Nebrodi, che erano operative.

In realtà i lavoratori avrebbero sempre lavorato in una casa di riposo barcellonese, gestita dall’avvocato che avrebbe coordinato il personale facendo in modo che “formalmente” dipendesse dalle cooperative. Queste ultime  sarebbero state interposte con rapporti fittizi di appalto di servizi, tra il 2010 ed il 2016, per svolgere un ruolo di “cuscinetto” tra la società “madre” da un lato e l’Inps e l’agenzia delle entrate dall’altro.

Tutto ciò allo scopo di ricevere consistenti benefici indebiti, diretti e indiretti, prima di essere poste in liquidazione. I benefit concretizzavano nel mancato pagamento di indennità come lo straordinario ed il trattamento di fine rapporto, oppure ai consistenti risparmi rappresentati dall’omesso versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali, nonché evasione delle ritenute addizionali Irpef, regionali e comunali, che venivano messe  in busta paga, ma non versate al fisco.

Tutti i rappresentanti legali o “di fatto” delle quattro società, delle tre cooperative e di una società utilizzata per gestire la casa di riposo, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Patti per truffa aggravata ai danni dello Stato, in concorso, reato che prevede la reclusione fino a un massimo di cinque anni, oltre che per falso in atto pubblico e omesso versamento di contributi Inps.

Il Gip del Tribunale di Patti, ha disposto il sequestro preventivo di conti correnti e depositi titoli  del professionista indagato, al quale è stata contestata anche la responsabilità amministrativa degli enti in virtù degli indebiti vantaggi economici tratti dall’intera operazione.

I finanzieri hanno scoperto irregolarità anche nel lavoro di un noto commercialista di Patti per violazioni alla normativa riguardante il trasferimento di denaro contante, per un importo di oltre 280 mila euro.

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