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Medico trasferito a Patti, cure sospese: è protesta

MESSINA. Medico dell'Asp trasferito a Patti, da un mese sospese le cure dei pazienti più adulti del centro fibrosi cistica del Policlinico. Il direttore dell'azienda sanitaria disponibile a lasciarlo in servizio tre volte a settimana ma i genitori aspettano la sentenza del giudice del lavoro.

Si appellano al cuore del giudice, i genitori dei pazienti adulti assistiti dal Centro regionale per la fibrosi cistica del Policlinico di Messina. Da un mese, dopo il trasferimento al distretto sanitario di Patti del medico specialistica che per anni li ha seguiti, sono rimasti bloccati con le cure.

Le rassicurazioni ricevute due giorni fa dal direttore generale dell’Asp, Gaetano Sirna pronto a sostituire il medico uscente oppure a mantenerlo in servizio tre volte a settimana, hanno calmato i genitori che sperano, però, nella soluzione definitiva del problema.

Cresce l'attesa per l’esito della sentenza, che dovrebbe essere pronunciata il 27 gennaio dal giudice del lavoro, al quale lo stesso medico che da dieci anni segue il percorso terapeutico dei loro figli (la maggior parte dei quali sopravvivendo alla malattia grazie all'efficacia delle cure sono riusciti a diventare adulti), si è rivolto per revocare il suo trasferimento al distretto di Patti a cui è stato destinato per concorso, addirittura richiedendo di poter avere dall'Asp un nullaosta con aspettativa non retribuita.

«La nostra speranza - afferma Liliana Modica, responsabile provinciale dell’associazione volontari contro la fibrosi cistica - è di riuscire a mantenere la continuità medico assistenziale tutti i giorni . Una prerogativa che nel trattamento della fibrosi cistica, una patologia che rispetto alle altre si caratterizza per la sua specificità, è fondamentale per la stessa vita dei pazienti che altrimenti rischiano di incorrere alla morte. nell'ultimo mese le cure dei pazienti adulti che aspettano di iniziare nuove terapie o addirittura sono in lista per il trapianto, sono bloccate con conseguenze per la salute dei nostri cari».

La preoccupazione dei genitori è stata espressa chiaramente al manager dell’azienda sanitaria, il quale dimostrando di comprendere le ragioni, ha assicurato che si farà un accordo affinchè lo specialista continui a seguire i suoi pazienti tre volte a settimana, così da non interrompere la continuità delle cure. Sebbene si tratti di una soluzione parziale è stata comunque accettata dai genitori, i quali in attesa della sentenza del Tribunale del lavoro che potrebbe anche esprimere parere negativo impedendo al medico di muoversi da Patti, hanno preferito accontentarsi.

«Chiediamo al direttore generale - prosegue la Modica - che questo accordo venga ratificato con un’apposita convenzione. Certamente se il giudice dovesse darci ragione la vittoria sarebbe netta. Intanto ci auguriamo che i pazienti riprendano al più presto le cure che finora hanno permesso loro di vivere più a lungo e di avere un’aspettativa di vita futura maggiore del passato».

Il centro per la fibrosi cistica del Policlinico, afferente al dipartimento di gastroenterologia pediatrica e diretto dal professore Giuseppe Magazzù è punto di riferimento regionale per 250 malati. (*RISE*)

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