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Il delitto di Savoca, la Caminiti fa scena muta dal gip

MESSINA. Si è avvalsa della facoltà di non rispondere Fortunata Caminiti, 47 anni, sottoposta a fermo per l’omicidio del vigile del fuoco Roberto Scipilliti, 55 anni, di Roccalumera, ucciso con un colpo di pistola alla nuca.

Il cadavere è stato ritrovato a Savoca nove giorni dopo la sua scomparsa avvenuta il 5 gennaio a Santa Teresa Riva.

La donna, che è stata sentita ieri mattina, alla presenza del suo legale, l’avvocato Salvatore Silvestro, ha preferito fare scena muta avvalendosi della facoltà di non rispondere ed aggiungendo di non sapere nulla di questa storia. Gli accertamenti dei carabinieri proseguono anche per chiarire l’eventuale ruolo di Fabrizio Ceccio, 45 anni, compagno della donna, il suo nome affiora dalle pagine del decreto di fermo, ma a lui, attualmente, non è stato notificato alcun provvedimento.

L’uomo era stato arrestato il 14 gennaio scorso dai carabinieri che lo cercavano da aprile in quanto si era sottratto ad una misura di aggravamento dell’obbligo di dimora che era stata disposta nell’ambito di un’inchiesta sul riciclaggio di auto rubate. Si cerca adesso il movente dell’omicidio, probabilmente legato agli ambienti delle truffe, su questo fronte si stanno concentrando le indagini dei carabinieri.

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