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Truffa ai fondi Ue per l'agricoltura, 5 denunce a Capo D'Orlando - Video

MESSINA. Tre consorzi del settore agrumicolo di Capo D’Orlando hanno messo in piedi un sistema di fatture false per oltre 67 milioni di euro,tra dal 2011 al 2015.

Il consorzio Agridea avrebbe prodotto limoni, un secondo Pac avrebbe comprati, un terzo li avrebbe rivenduti. L’obiettivo era dimostrare alla Unione Europea di avere una produzione ad quattro milioni di euro per accedere ad un contributo di due milioni di euro.

La Procura della Repubblica di Patti ha ottenuto dal Gip il sequestro preventivo per equivalente dei beni mobili e immobili di proprietà del consorzio Agridea e del suo rappresentante legale, G.S., di anni 50, fino al controvalore dei contributi illegalmente percepiti pari a 1 milione e novecentomila euro.

Sono stati sequestrati conti correnti, partecipazioni azionarie e automezzi. Sono state denunciate cinque persone accusate di truffa aggravata ai danni dello Stato, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Nel 2015 i tre consorzi hanno cercato di ottenere un ulteriore finanziamento pari a seicentomila euro, ma i finanzieri hanno bloccato in tempo l’erogazione della somma.

Nel corso delle indagini le Fiamme gialle hanno inoltre scoperto che le estese superfici, dichiarate come coltivate ad agrumeto per ottenere i contributi, sarebbero sensibilmente inferiori al reale di circa il 62% in meno. Peraltro, alcuni di questi terreni sarebbero risultati addirittura incolti o destinati a usi diversi da quelli agricoli. Gran parte degli agricoltori che il consorzio ha come propri associati avrebbe negato l’esistenza con esso di rapporti di qualsiasi tipo.

Durante i controlli i militari hanno trovato alcuni macchinari per smistare i prodotti, che non erano mai entrati in funzione, sin dalla data del loro acquisto. Anche alcune celle frigorifere sono risultate costantemente vuote durante l’intero periodo di effettuazione delle operazioni di verifica svolte nei confronti dei consorzi U.P.E.A. e P.A.C.

L’indagine è stata condotta con l’analisi incrociata tra la documentazione esibita presso gli uffici competenti per ottenere i contributi comunitari, attestante i pagamenti e l’insieme delle movimentazioni bancarie e contabili della società.

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