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Il Messina allunga, raggiunto il Monopoli

MESSINA. Brutti, sporchi e cattivi, li voleva Lucarelli. Belli non sono stati di certo, ma terribilmente efficaci. I giocatori del Messina non avranno preso alla lettera il loro allenatore, ma lo hanno comunque accontentato. Contro il Monopoli è arrivata la vittoria tanto attesa, la prima dell’era Proto, al termine di un match con pochissime emozioni, tutte concentrate nel primo tempo.

La gara l’ha decisa Valerio Anastasi, uno di quegli attaccanti che ogni allenatore vorrebbe per impegno ed educazione tattica, ma che spesso finiscono nel mirino per la scarsa vena realizzativa. In un mese in giallorosso, con il fantasma di Pozzebon alle spalle, di critiche ne ha già ricevute tante. Anche se, in verità, di gol ne ha già segnati due in cinque gare, entrambi decisivi: dopo quello al Catanzaro, la rete di ieri al Monopoli.

La rabbia dopo il colpo di testa vincente sul preciso cross di Grifoni, con tanto di cartelloni pubblicitari sfondati, è la fotografia di un attaccante che vuole dimostrare con i fatti di essere anche bomber. L’acuto di Anastasi è uno dei pochi sussulti di una partita che è stata molto sottotono, gestita con intelligenza dal Messina e giocata con poca determinazione da un Monopoli apparso in grande difficoltà.

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