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A Giardini Naxos ansia per il corteo
Negozi chiusi, strade vuote - Le foto

PALERMO. A Giardini Naxos ci si prepara alla contromanifestazione di domani. Almeno 3.500 persone, ma c’è chi dice anche che saranno 110 mila, provenienti da tutto il mondo sfileranno per protestare contro il G7. Presenti tutti i principali movimenti.

La cittadina attende con ansia: ovunque le saracinesche dei negozi e dei ristoranti sono state sbarrate con tavole di legno. I ristoranti sono e resteranno chiusi. Le immagini di ciò che successe a Genova nel 2001 sono lontane ma ancora vive nella mente di chi le ha viste. E così la maggior parte delle persone ha deciso di lasciare Giardini Naxos in questi due giorni. Così come i negozianti hanno preferito chiudere ed evitare rischi di danneggiamento.

Tolti dalle strade cartelli e fioriere per evitare che vengano lanciati durante i temuti tafferugli. Anche se, va detto, i manifestanti ripetono che il corteo sarà fatto per invocare più attenzione per l’ambiente, l’aiuto ai migranti e alla Ong che se ne occupano, e assistenza umanitaria per i più poveri. Ci saranno anche i movimenti No Muos, che invocano lo stop all’antenna satellitare statunitense di Niscemi.

Il sindaco Pancrazio Lo Turco ha firmato mercoledì un'ordinanza che prevede la chiusura di tutti i negozi dalle 8 di domani e fino alla fine delle manifestazioni. Coprifuoco in tutto il paese, dunque: già da ieri è scattato il divieto di vendita di ogni bevanda in lattina e in bottiglia di vetro. Da mezzogiorno di oggi, invece, portoni sbarrati nelle scuole di ogni ordine e grado. A Giardini non è stata presa bene la decisione di dirottare qui il corteo: “Siamo stati trattati come figli di un Dio minore. Abbiamo ricevuto rassicurazioni sul fatto che le frange più estremiste non saranno alla manifestazione, ma la paura tra i miei concittadini resta” ha detto il sindaco.

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