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Edilizia, crisi senza fine a Messina: persi due terzi dei posti di lavoro

MESSINA. Diecimila posti di lavoro persi nell’edilizia dal 2009 a oggi. Lo dice uno studio di Feneal, la federazione edili, e della Uil basato su un’articolata elaborazione di dati certi e ufficiali provenienti dalla Cassa Edile, dall’Inps e dall’Inail.

La lettura dei numeri consegna una situazione drammatica ed impietosa del comparto edile, settore storicamente volano dell’economia della provincia messinese, e, per molti versi, dell’intera economia nel nostro territorio. I dati in questione sono terrificanti e vanno ben oltre anche le peggiori previsioni.

L’analisi dei numeri - a sentire Feneal e Uil - fa sostanzialmente emergere i «grandi bluff» che, da troppi anni, ha subito il territorio a causa di «inerzia e incapacità politica ed amministrativa» dei tanti governi locali, regionali e nazionali che si sono succeduti.

Due agghiaccianti dati su tutti: nel giro di otto anni i lavoratori occupati sono scesi da 16.182 del 2009 a soli 5.851 del 2017. Si sono persi ben 10.331 posti di lavoro, vale a dire una secca diminuzione pari a -66% (due terzi in meno); il lavoro nero è vertiginosamente aumentato del 40%: i lavoratori non regolari oggi presenti in un cantiere sono mediamente quasi il 70% della forza-lavoro.

 

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