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Indennizzo per la Polio contratta nel 1956 tramite vaccino, accolto il ricorso di un messinese

MESSINA. Per la seconda volta la Cassazione accoglie il ricorso di un uomo oggi sessantottenne che nel 1956, all’età di 7 anni, dopo essere stato sottoposto a vaccinazione antipolio (Salk) presso il Comune di Messina aveva contratto la poliomelite con grave invalidità alla gamba destra e che, dal 2005, ha iniziato la battaglia giudiziaria per ottenere dal Ministero della salute l’indennizzo previsto dalla legge 210/1992 per i danni da trasfusione che si applica anche ai casi provati di danni da vaccino.

Nonostante una precedente pronuncia a lui favorevole emessa dalla stessa Cassazione nel 2013, Nicola D., ha ricevuto, nel 2015, l’ennesima bocciatura da parte della Corte di Appello di Messina e ora gli ermellini hanno affidato il riesame del caso alla Corte di Appello di Catania. Ad avviso dei magistrati messinesi, l’esito della ctu che «aveva ritenuto l'attribuibilità della poliomelite alla somministrazione di vaccino tipo Salk una mera probabilità, quantificabile nella misura del 1-2%» non consentiva di dare il via libera al risarcimento. Per la Cassazione «l'incidenza statistica» non basta per negare l’indennizzo.

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