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L'Orlandina sull'orlo di una crisi di nervi

CAPO D'ORLANDO. Il calendario non semplice tra campionato e Champions League ed i problemi fisici che a turno stanno frenando più giocatori con il forfait europeo causa fastidio alla schiena per Stojanovic e per Atsur che accusa ancora i postumi del risentimento muscolare, senza dimenticare quelli precedenti a Maynor, Ihring e Ikovlev, non giustificano il crollo verticale post natalizio dell'Orlandina con un filotto di 7 Ko di fila (5 in serie A), che hanno precluso i play-off in coppa e complicato il cammino nel torneo nostrano.

Al giro di boa della serie A la classifica dice che la Betaland è 11^ con un bilancio di 5 vinte e 10 perse, in linea con una realtà piccola come Capo d'Orlando per la quale la salvezza ogni anno è da festeggiare quasi come uno scudetto. Se, però, si pensa al recente passato e, soprattutto, alle aspettative di club e tifosi la scorsa estate, ecco che il piatto piange e bene fa la società a farsi sentire con toni pacati ma con parole eloquenti, pronunciate nel dopo meno 47 contro Tenerife, squadra campione in carica e favorita per il bis grazie anche a giocatori come il lungo spagnolo Fran Vazquez, accolto a Capo d'Orlando dal suo vecchio compagno al Barcellona, Gianluca Basile, ex bandiera paladina che in balugrana ha condiviso un titolo europeo, due titoli ACB, due Copa del Rey, una Supercoppa spagnola in un club leggendario.

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