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"Poi sembriamo gay": è bufera su Bramanti, candidato sindaco a Messina

Placido Bramanti

MESSINA. «Poi sembriamo gay e ci manca solo questo»: con questa frase il candidato sindaco a Messina per il centrodestra, Dino Bramanti, s'è attirato la dura reazione dell’Arcigay che ha annullato l’incontro organizzato proprio con lui in programma lunedì mattina.

«Non siamo arrabbiati ma molto di più - dice Rosario Duca, presidente provinciale di Arcigay - non capiamo perché un’occasione come questa debba diventare momento per simili battute».

Bramanti ha pronunciato queste parole mentre stava donando, davanti a una platea che lo ascoltava, un libro a Cateno De Luca, altro candidato sindaco a Messina che ha incontrato per un accordo sul fair play in campagna elettorale.

Il politico ridimensiona l’accaduto: «Ho dichiarato che io e l’altro candidato sindaco non siamo gay e il riferimento era al clima di questi giorni e alle dicerie infondate su 'innamoramenti' e 'matrimoni' politici». Insomma, aggiunge Bramanti: «Nessun senso denigratorio verso gli omosessuali, anzi. Sono desolato per il fraintendimento e mi sono già confrontato sull'accaduto con Duca, che incontrerò lunedì».

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