MESSINA. Il presidente della Provincia Nanni Ricevuto smentisce le voci che davano per imminenti i provvedimenti di messa in mobilità per circa duecento dei mille dipendenti dell'ente. Ad alzare le barricate erano stati il rappresentante dell'Mli Roberto Cerreti e la Cgil. I timori venivano fuori però da un documento, un atto di indirizzo politico finanziario, inviato dalla presidenza ai capigruppo consiliari e ai dirigenti in cui si annunciano drastici tagli. Nella voce riservata al personale, che dovrà fare a meno di straordinari, incentivi e rientri pomeridiani, si fa esplicito riferimento all'attivazione delle procedure che possono portare all'incentivazione dei prepensionamenti e delle dimissioni volontarie. Proprio quest'ultimo punto, secondo le opposizioni e i sindacati, nasconderebbe la volontà di far ricorso alla mobilità. Ricevuto però smentisce e precisa: "E' vero che mancano all'appello per far quadrare i conti ben 14 milioni di euro. E' il risultato dei tagli operati dalla Regione e dallo Stato sui fondi destinati alla Provincia. Non sarà licenziato o messo in mobilità alcun dipendente. Proprio per questo tireremo la cinghia su altri fronti".