MESSINA. L'area dello stabilimento Triscele cambia ancora destinazione. La Sovrintendenza ai Beni culturali ha infatti avviato l'iter per apporre il vincolo di Bene storico, per la presenza industriale della ex Birra Messina, e adesso cambiano le cose per i Faranda, titolari della ditta posta sotto concordato fallimentare. Al posto del birricifio, in forza di un giudizio amministrativo e di un voto del consiglio comunale, dovevano sorgere palazzine.
La "vendetta" degli ex 41 dipendenti del birrificio, supportata dal governatore Rosario Crocetta, è stata calata. Loro che anni fa hanno "pressato" sul consiglio comunale per la trasformazione dell'area da industriale a residenzale con la chiusura dell'azienda hanno chiesto e adesso ottenuto che sull'area, dall'alto valore storico imprenditoriale per la città, fosse apposto il vincolo. L'ente che tutela i Beni culturali ha iniziato l'iter per evitare speculazioni edilizie nell'area e la decisione ha soddisfatto il personale che dal primo gennaio scorso è in mobilità. Mimmo Sorrenti, guida del sit-in che va avanti senza sosta ai cancelli di via Bonino, ha sollecitato, ancora una volta, i Faranda, titolari della ditta, a uscire nuovamente allo scoperto e dire cosa intende fare con il progetto di realizzare in un'altra zona della città o della provincia un nuovo stabilimento.
Pare certo che i Faranda risponderanno a suon di carte bollate forti del giudizio amministrativo che aveva obbligato l'aula del consiglio comunale ad approvare la variante nel Prg, da un mese circa pubblicata sulla gazzetta ufficiale, di trasformare da industriale a residenziale la zona dove sorge l'ex Birra Messina. Gli ex dipendenti proseguono la manifestazione a oltranza in via Bonino ai cancelli della Triscele. A.CAF.