MESSINA. Alla Messinambiente tra 24- 48 ore gli autocompattatori potrebbero fermarsi. Il commissario della società, Armando Di Maria, è tornato ieri mattina al Comune sottolineando sia prima che dopo l'incontro con il commissario di Palazzo Zanca, Luigi Croce, che senza ulteriori fondi non sarà possibile, nelle prossime ore, garantire un servizio ottimale. Con l'ultimo stanziamento l'ente ha pagato gli stipendi netti di gennaio ai netturbini. Ma la raccolta dell'immondizia appare a rischio. Ieri Di Maria ha appreso da Croce che la società in liquidazione di via Dogali dovrà pure occuparsi di tutte le discariche "post mortem": ovvero della bonifica dei due siti di Tripi, di Vallone Guidari, Portella Arena e Valdina. Secondo Di Maria l'ex amministrazione Buzzanca avrebbe lasciato queste direttive alla MessinAmbiente che il commissario Croce intende far seguire anche nella sua attuale gestione straordinaria. Tutte discariche utilizzate in passato dal capoluogo ma che non sono state messe in sicurezza e che adesso (ci sono anche inchieste in corso) devono essere "ripulite" a cominciare dal percolato, sostanza molto pericolosa. «Noi lo faremo - ha detto Di Maria - ma come? Servono fondi, almeno un milione e mezzo di euro in più l'anno; intanto tra poche ore rischiamo nuovamente di restare senza gasolio nei mezzi, sappiamo che ha problemi anche la società che si occupa del trasporto alla discarica di Mazzarrà dei rifiuti solidi urbani, ci sono da comprare pezzi di ricambio, ci sono i contributi previdenziali, c'è tanto da pagare e non sappiamo come fare». Croce ha interpellato subito il ragioniere generale Ferdinando Coglitore per capire il da farsi e spera di dare risposte positive in tempi rapidi al funzionario della MessinAmbiente che spesso si reca da Croce a battere cassa per i servizi di gestione dei rifiuti e per il versamento degli stipendi. Tema che sarà tra i più importanti della vicina campagna elettorale per le amministrative di fine maggio. Da capire quando e come entrerà effettivamente in vigore la nuova legislazione sui rifiuti che porterà i Comuni a consorziarsi con l'abolizione degli Ato, gli ambiti territoriali ottimali, anche loro in liquidazione. Tutti i Comuni della provincia hanno le casse vuote e proseguire nell'attuale gestione, senza nuovi fondi, sta diventando un problema insormontabile senza un intervento radicale.