SANT’AGATA DI MILITELLO. Confronto serrato tra rappresentanti sindacali e delle ditte affidatarie del servizio rifiuti, lavoratori, vertici dell'Ato Me 1 e alcuni sindaci, ieri mattina, nella sede della società d'ambito. Oltre due ore di trattativa per cercare di trovare un accordo e scongiurare una possibile emergenza igienico-sanitaria.
Presenti il presidente del Consorzio Fasteco Luca Fiasconaro ed il direttore generale della Multiecoplast Antonino Paterniti, i rappresentanti sindacali Nunzio Musca (Uil), Salvatore Mignacca (Cgil) e Santo Patti (Cgil) e Valentino Lacava (Cisl), il direttore generale dell'Ato Me 1 Sandra Corpina ed il collegio di liquidatori (il presidente Francesco Librizzi, Pedro Spinnato e Simona Marino), il vice sindaco Calogero Pedalà ed i sindaci di Santo Stefano di Camastra, Francesco Re (anche sindacalista) e di Acquedolci, Ciro Gallo. E' da quest'ultimo che è stata avanzata una proposta, condivisa da tutti e che verrà sottoposta al vaglio dell'assessore regionale martedì prossimo. L'incontro riguarda l'accesso al fondo regionale (destinato ai comuni per pagare i debiti Ato al 31 dicembre 2012) richiesto da 4 comuni su 33.
Il sindaco Gallo ha proposto di chiedere una modifica, ovvero di poter destinare le anticipazioni regionali per il 2013, dal momento che dal primo gennaio è stata introdotta la Tares (nuovo tributo che sostituisce la Tia), di competenza diretta dei comuni. L'eventuale ok da parte della Regione consentirebbe ai comuni di deliberare somme per garantire subito il pagamento di tre mesi di stipendio ai lavoratori (gennaio, febbraio e marzo), sulla garanzia dell'accreditamento dei fondi regionali. Somme che verranno poi recuperate attraverso la Tares. L'Ato Me 1 ha messo a disposizione degli enti le rispettive banche-dati ai fini della fatturazione. La legge, tra l'altro, prevede già la possibilità di trasferire il contratto di servizio (stipulato tra Ato e ditte) ai comuni. Ciascun ente potrebbe anche rinegoziarlo, a seconda delle esigenze.
Per sistemare la partita pregressa, invece, l'Ato Me 1 potrebbe procedere alla cessazione del credito vantato nei confronti degli utenti a ciascun comune, che a sua volta si occuperebbe della riscossione. A queste condizioni, ovvero a fronte della sottoscrizione di una accordo triangolare, della possibilità concreta di riscuotere 3 mesi di stipendio e con la prospettiva di una regolarizzazione dei pagamenti assicurata da ciascun comune, i lavoratori riprenderebbero a lavorare.