SANT'AGATA. “Un impegno per l’energia sostenibile entro il 2020”. La “Cabina di Regia” del Patto dei sindaci (recentemente creata dal presidente della Regione Crocetta) si è confrontata, nell'aula consiliare, con 41 sindaci della Rete dei comuni “Nebrodi Città Aperta”, informando il territorio sull'accesso al finanziamento del Peas (Piano energetico e ambientale sostenibile) nella misura di 3 euro e 40 centesimi ad abitante. Nello specifico, si tratta di strumenti finanziati dall'Unione europea per migliorare l'efficienza energetica e l'utilizzo delle fonti rinnovabili a livello locale. La Rete “Nebrodi Città Aperta” conta circa 155 mila abitanti, quindi potrebbe accedere ad un finanziamento di quasi 530 mila euro. Soldi che potranno essere utilizzati per pagare giovani professionisti, nei 42 comuni della Rete, che avranno il compito di raccogliere una serie di informazioni e stilare una banca dati contenente tutti i consumi nei diversi settori dei vari comuni (pubblico, agricolo, etc). Ed in funzione dei consumi, fare schede-intervento commisurate a ciascun territorio. Grazie a queste schede si potrà poi accedere a finanziamenti per la realizzazione di impianti che vanno ad integrare fonti di energia alternative (ad esempio, impianti di biomassa, geotermico, di minieolico). Presenti, per la “Cabina di regia”, il coordinatore Antonello Pezzini e gli esperti Rosario Lanzafame e Salvatore Lupo. In realtà, il comprensorio nebroideo ha anticipato i tempi, dal momento che già nel 2010 era stato avviato l'iter. La prima adesione, in Sicilia, come raggruppamento di comuni, all’iniziativa promossa dalla Commissione Europea, che, su base volontaria, impegna le città europee a predisporre un Piano d’Azione con l’obiettivo di ridurre di oltre il 20 per cento le proprie emissioni di gas serra, attraverso appunto il ricorso alle fonti di energia rinnovabile e l’utilizzo di sistemi di riduzione delle emissioni climalteranti. E a Bruxelles, il sindaco, oggi senatore, Bruno Mancuso (in qualità di rappresentante del comune-capofila della Rete) aveva sottoscritto un accordo per la struttura di supporto al Patto dei sindaci (ancor prima siglato nei vari consigli comunali). “In base al regolamento della comunità europea, avevamo un anno di tempo per fare il Paes – spiega il consulente della Rete, Vincenzo Cordone – abbiamo presentato alla Regione un progetto a luglio del 2010, per farci finanziare il Paes. Ma, il precedente governo, che probabilmente non conosceva l'argomento, non la riteneva una spesa ammissibile. Adesso, il Patto dei sindaci è nel programma del governatore Crocetta e quindi c'è la volontà di finanziarlo. Noi siamo abbastanza avanti nell'iter. I componenti della Cabina di regia stanno animando il territorio siciliano per sollecitare all'adesione al Patto dei sindaci, ovvero ciò che noi abbiamo fatto nel 2010. Quindi procederemo celermente”.
Fondi europei con il patto dei sindaci: «La scelta ambientale di 42 comuni»
L’iter progettuale è in fase avanzata e potrebbe garantire finanziamenti dall’Ue per 500 mila euro
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