MESSINA. Il Consorzio autostrade incassa ogni anno ottanta milioni di euro di pedaggio, ma le condizioni di alcuni tratti, specie quelli messinesi, come sottolinea l'automobile club in una lettera aperta indirizzata al presidente della Regione Rosario Crocetta, sono disastrose, nonostante si continui a pagare il pedaggio. E lo svincolo di Giostra resta ancora chiuso. Il Cas non ha deciso se procedere ad una trattativa negoziata o a un appalto per dare il via libera ai lavori di tre milioni per il miglioramento delle condizioni del viadotto di Ritiro. A scrivere al presidente della Regione alcune settimane fa è stato il vicepresidente dell'Aci, Marco Messina. Quasi a confermare le sue perplessità, anche il capo del genio civile Gaetano Sciacca, che per tre mesi è stato commissario del Consorzio. "Messina - scrive il vicepresidente dell'Aci - ha solo due vie di collegamento e di comunicazione, una in direzione Palermo per mezzo della A20, e l'altra in direzione Catania e tutta la costa Jonica per mezzo della A18. Ebbene, entrambe queste due arterie autostradali sono a pagamento di pedaggio, e lo sono fin dalla loro nascita negli anni '60-'70. E' facilmente comprensibile come i cittadini di Messina e della sua Provincia siano stati penalizzati in tutti questi anni rispetto ai loro corregionali delle altre città sotto un punto di vista squisitamente economico".
Quindi una considerazione: "Vorremmo porre alla sua autorevole attenzione lo stato in cui si trovano, ormai da tempo, le due autostrade che nascono a Messina e si dirigono verso occidente e verso sud, e ciò non solo nell'interesse del nostri 5.500 associati Aci Messina, ma nell'interesse generale di tutta una collettività di automobilisti, e di quanti, e sono milioni, transitano nel corso dell'anno da Messina per turismo, per lavoro, per studio. La prima, la A20, ha raggiunto ormai da anni livelli di elevata pericolosità dovuti alla tardiva o alla mancata messa a norma delle barriere di contenimento (guard-rail), alla mancanza di illuminazione in alcune gallerie che ne costellano il percorso, alla ridotta manutenzione del fondo stradale e del verde. La seconda, la A18, somiglia a volte ad una città del sud-est asiatico sottoposta a bombardamento per il suo fondo stradale caratterizzato da buche e solchi. A ciò si aggiunga una insufficiente illuminazione delle gallerie e un precario fondo stradale, soprattutto nel tratto Messina-Taormina. Se l'efficienza diminuisce, il pedaggio dovrebbe proporzionalmente diminuire". Da parte dell'ingegnere Sciacca un amaro commento: "L'autostrada incassa ottanta milioni euro di pedaggio all'anno. Ci sono poi le concessioni per i distributori e per gli autogrill da rinnovare. Ci sono ancora beni immobili inutilizzati o infruttuosi: dall'appartamento in pieno centro a Roma, all'appartamento a Taormina. Basterebbe sfruttare meglio ogni cosa per far diventare le autostrade dei gioielli".
Utenti penalizzati, l’Aci boccia il Cas: le autostrade in condizioni disastrose
Elencati i problemi dei tratti messinesi e una provocazione: «Con meno efficienza, minori pedaggi»
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