MESSINA. Il sostituto procuratore Alessia Giorgianni ha chiesto cinque rinvii a giudizio per il tragico incidente sull'autostrada Messina-Palermo nel quale persero la vita una giovane mamma ed il suo bambino di 16 mesi. Il 12 agosto 2011 Giovanna De Salvo ed il figlio Andrea erano insieme al marito ed una coppia di amici, l'auto su cui viaggiavano precipitò dal viadotto Fiorentino vicino a Villafranca Tirrena. Per madre e figlio non ci fu nulla da fare. Per questa vicenda sono indagati, con l'ipotesi di omicidio colposo, i vertici dell'epoca del consorzio autostradale. Il magistrato ha quindi presentato al gip richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Gaetano Sciacca, ex commissario del Cas, Gaspare Sceusa, dirigente dell'area tecnica di gestione del consorzio, Letterio Frisone, dirigente dei servizi di gestione, Carmelo Cigno, responsabile di zona e Calogero Beringheli, ex commissario straordinario. Quel maledetto giorno Giovanna De Salvo con il figlio, il marito e la coppia di amici avevano deciso di fare una passeggiata verso Milazzo. La tragedia si verificò all'altezza del viadotto Fiorentino, dopo lo svincolo di Villafranca Tirrena. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori la Renault Laguna urtò una Clio, l'auto sbandando squarciò la barriera protettiva, finendo in fondo al viadotto. Un volo 18 metri, madre e figlio, morirono a distanza di poche ore l'uno dall'altro. Il marito e gli altri occupanti riuscirono a salvarsi ma rimasero feriti. All'incidente sarebbe legato un grave episodio avvenuto il 10 febbraio 2012 a Spadafora. Nel corso di una spedizione punitiva, fu colpito a morte Domenico Santapaola. A sparare per legittima difesa, era stato Francesco Giorgianni, ex guardia giurata, fratello di Davide, il ragazzo sulla Clio. Secondo i carabinieri Santapaola avrebbe fatto parte di un commando composto anche da altre persone che avrebbe organizzato la spedizione punitiva per vendetta. LE.BA.
Caricamento commenti
Commenta la notizia