MESSINA. La Corte dei conti "boccia" il conto consuntivo 2011 del Comune o meglio elenca una serie di gravi anomalie riscontrate nella stesura del documento contabile. Nuove grane per palazzo Zanca attualmente retto dal commissario straordinario Luigi Croce. Mentre è ancora in corso la procedura di riequilibrio finanziario chiesta dalla stessa Corte dei conti e indispensabile per accedere al fondo salva comuni e allo stanziamento straordinario da parte della Regione, arriva una nuova tegola. La Corte dei conti ha inviato una nota in cui elenca una serie di gravi inadempienze e di presunte irregolarità commesse nella stesura del documento contabile e nella rendicontazione delle spese. La magistratura contabile ha addirittura convocato una seduta straordinaria sull'argomento per il 4 aprile segno che si appresta a prendere eventuali provvedimenti. Nell'elenco viene contestato il ritardo con cui il documento è stato approvato, e il ritardo con cui è stato approvato il successivo preventivo 2012. Tra le contestazioni ci sono: lo sforamento del patto di stabilità per oltre 28 milioni di euro, il ricorso sistematico ad anticipazioni di cassa che ha portato ad un indebitamento nei confronti dell'istituto bancario che gestiva il servizio di tesoreria, lo sforamento di cinque dei dieci parametri che si prendono in considerazione nella valutazione del bilancio, l'utilizzo improprio delle spese di rappresentanza, l'enorme mole di debiti fuori bilancio, i crediti messi a bilancio e inesigibili. La Corte dei conti ha acquisito un enorme carteggio inviato dal collegio dei revisori dei conti presieduto da Dario Zaccone che aveva già evidenziato appena insediato le incongruenze di bilancio.