MISTRETTA. Una bimba di 23 mesi, Noemi, scomparsa ieri a Mistretta (Messina) ieri, mentre stava giocando in una stradina con altri compagni, è stata ritrovata, in buone condizioni, dai carabinieri in una strada vicina la sua abitazione. Alle ricerche, che sono proseguite anche nella
notte, hanno partecipato anche la polizia, protezione civile e vigili del fuoco. Sono stati utilizzate anche termocamere che riescono a rilevare il calore a notevole distanza.
La bambina era scomparsa ieri pomeriggio nelle campagne di Mistretta, in provincia di Messina,
dove si trovava insieme alla sua famiglia. Le centinaia di persone impegnate per tutta la notte nelle battute l' hanno ritrovata mentre vagava da sola in contrada Barone, a circa quattro chilometri dal luogo della scomparsa. I soccorritori temevano che la piccola fosse caduta in qualche crepaccio o che fosse stata attaccata dai cinghiali che si trovano allo stato brado nella zona.
La piccola stava giocando ieri pomeriggio insieme al fratello in una strada di località Frassino, quando intorno alle 17 se ne sono perse le tracce. E' stato il bimbo a dare l'allarme: tornato a casa, ha detto ai genitori che non trovava più la sorellina. Nelle operazioni sono stati impegnati, oltre alle forze dell'ordine, anche volontari della protezione civile con l'ausilio di unità cinofile.
PER I CARABINIERI C'E' L'IPOTESI RAPIMENTO
La piccola Noemi, scomparsa ieri e ritrovata stamane, potrebbe essere stata sequestrata e poi liberata da malviventi che si sentivano braccati. È l'ipotesi dei carabinieri secondo i quali la piccola di 23 mesi non abbia raggiunto autonomamente il luogo dove è stata ritrovata e che non abbia trascorso l'intera notte all'aria aperta.
TRAMONTA LA TESI DEL SEQUESTRO
Perde consistenza l'ipotesi dolosa nella scomparsa di ieri della piccola Noemi, poi trovata stamattina. «La tesi privilegiata nelle indagini è quella dell'allontanamento volontario», afferma il comandante dei carabinieri della compagnia di Mistretta, il capitano Yodi
Linguanti. Quella del sequestro era un'ipotesi da non escludere, ma resta di scuola. «Gli accertamenti eseguiti nel corso della giornata - spiega - ci permettono adesso di dire che abbiamo i riscontri per l'allontanamento volontario» . «L'ipotesi privilegiata - osserva il capitano Linguanti - è quella dell'allontanamento volontario. Per non escludere alcuna tesi preconcetta, abbiamo anche cercato di capire se ci fosse stato del dolo». Per questo i carabinieri hanno risentito, oltre ai familiari e ai parenti, diversi testimoni, compresi i soccorritori, anche per verificare se sul posto del ritrovamento della piccola ci fossero già passati. Ma la bambina ha tutti i segnali dell'allontanamento volontario, confermati, soprattutto, dagli accertamenti medici. «La piccola - aggiunge l'ufficiale dell'Arma - ha dei graffi su viso e mani, compatibili con la campagna circostante, e nonostante indossasse due strati di vestiti pesanti le è stata misurata una temperatura corporea di 35 gradi centigradi, che per i medici è tipica di chi ha trascorso una notte all'addiaccio. Se fosse stata presa da qualcuno avrebbe trascorso la notte in un ambiente chiuso e la temperatura corporea non sarebbe stata così bassa». Le indagini dei carabinieri si avviano, comunque, verso la conclusione: entro 24-36 ore sarà preparata un'informativa che sarà inviata alla Procura della Repubblica di Mistretta.