Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Lipari, concluse le ricerche subacquee «Alla luce un molo di epoca romana»

Tusa: «Troveremo una soluzione per fare convivere i resti antichi con il porto di Sottomonastero»

LIPARI. «È stata portata alla luce una vasta parte di una struttura in cemento di epoca romana bordata da lastre regolari da identificare probabilmente con un molo. Su questa struttura si trovano alcune basi di colonne che lo scavo di quest'anno ci ha permesso di capire che furono posizionate in un secondo momento, sempre in epoca romana, probabilmente per alzare il livello della banchina portuale». Lo puntualizza Sebastiano Tusa, direttore della Soprintendenza del mare, a conclusione della campagna Archeoeolie 2013. «Lo scavo – spiega Tusa - ha consentito di verificare la consistenza delle strutture portuali già a suo tempo individuate al centro dell'odierna area portuale di Sottomonastero. L'abbassamento progressivo dell'area, per effetto del bradisismo negativo, rese impraticabile il molo perchè il mare l'andava ricoprendo. Per innalzare il livello del molo si usarono, pertanto, le basi di colonne probabilmente recuperate da un edificio templare che si trovava nelle vicinanze. È probabile che alcune di queste basi furono posizionate per reggere un vero e propri portico. Ma per essere sicuri bisognerà aspettare le prossime campagne di ricerca. Oggi le strutture descritte sono coperte da più di un metro di detriti alluvionali provenienti dagli apporti del torrente Santa Lucia che sbocca proprio di fronte l'area archeologia in questione. Della vasta area portuale romana sommersa si è messa in luce una minima porzione. Nelle prossime campagne Archeoelie, che speriamo di realizzare con cadenza annuale, amplieremo l'area di scavo per definire e conoscere le caratteristiche precise della struttura portuale romana identificata».   A breve ci sarà un'altra campagna di ricerche, sia strumentali con sonar a scansione laterale e sub-bottom profiler (penetratore di sedimenti) che con saggi di scavo, che verificherà l'esistenza di eventuali strutture antiche nell'area del nuovo tracciato del molo che andrà costruito in prosecuzione di quello in ferro già costruito. «È intenzione della Soprintendenza del Mare – aggiunge Tusa - lavorare per definire la conoscenza dell'area portuale di Sottomonastero al fine di rendere possibile la realizzazione del progetto di ampliamento dell'area odierna. Siamo convinti che troveremo la soluzione per fare convivere i resti del porto antico romano con il moderno porto con soluzioni che porteranno anche alla valorizzazione delle strutture antiche mediante la visita subacquea diretta in un'area confinata o in visione remota con telecamere o, infine, permettendo la visione diretta delle strutture da ambienti asciutti subacquei finestrati».

Caricamento commenti

Commenta la notizia