MESSINA. Sotto l'albero dei commercianti dell'associazione “Messina lavora” una multa da 186 euro. Si conclude con un blitz dei vigili il braccio di ferro tra Nino Corona e l'amministrazione Accorinti. Di mezzo una convenzione prima firmata, poi revocata, poi discussa e apparentemente congelata.
Un natale amaro per una ventina di commercianti riuniti sotto l'insegna dell'associazione Messina lavora rappresentata dal commerciante Antonino Corona, noto imprenditore specializzato nell'allestimento di fiere e mercati artigianali.
Il prologo di questa vicenda fatta di concessioni, dietro front e polemiche, il 5 dicembre scorso quando l'amministrazione Accorinti concede all'associazione largo San Giacomo e Largo Lepanto. Un modo di animare il natale già abbastanza povero e scarno con manifestazioni private anche no profit. L'associazione, tenuto conto della convenzione firmata con l'amministrazione allestisce i gazebo e sigla anche un contratto temporaneo con l'Enel. Circa mille euro per la luce, una cifra più consistente per i gazebo. Ma qualcosa poi non quadra. I maligni dicono che qualcuno degli abitanti della zona abbia protestato per la presenza inaspettata dei commercianti.
Fatto sta che l'amministrazione, smentendo in parte se stessa, il 17 dicembre revoca in autotutela la convenzione nonostante nel frattempo fosse arrivato il nullaosta della soprintendenza che deve esprimere un parere visto che il mercato natalizio sorge proprio sotto ma lateralmente alla cattedrale. Scoppiano le proteste e si arriva alla riunione fiume di mercoledì pomeriggio a palazzo Zanca, in cui sembrava fosse stata trovata una soluzione. E comunque che la cosa fosse stata congelata. Invece niente di tutto questo.
Ieri mattina, in tarda mattinata si sono presentati i vigili urbani. Metro alla mano, gli agenti della polizia municipale hanno misurato il suolo occupato da ogni singolo ambulante: alla fine ad ognuno dei commercianti un verbale dove si contesta l'occupazione abusiva di suolo pubblico. Importo da pagare 186 euro. E naturalmente sottintesa l'ingiunzione di sfratto. Nino Corona minaccia azioni giudiziarie e si dice amareggiato. Il sindaco Renato Accorinti, qualche giorno fa, aveva già spiegato invece che in quell'area non si può concedere alcuno spazio di vendita e che si sta valutando di spostare i gazebo in un'altra zona.
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