Nove dipendenti che saranno trasferiti nelle altre sedi. Intanto nel capoluogo chiude la ditta San Pellegrino aperta nel 1956 e che produce aranciata e chinotto. Il presidente del I Quartiere Enzo Messina, dopo le segnalazioni dei mesi scorsi, annuncia l'addio dalla città dello stabilimento che sorge al villaggio Tremestieri sulla statale 114. “Un'azienda – segnala Messina - il cui stabile industriale pur se di vecchia concezione tecnica è stato sempre e comunque debitamente adeguato alle nuove tecnologie e normative concernenti la sicurezza e l'ambiente, dando occupazione a nove dipendenti a tempo indeterminato oggi forzatamente trasferiti in altri stabilimenti dislocati nella penisola, e tre stagionali, con un indotto di circa trenta unità per i quali alcuna alternativa è invece prevista. Conseguenza questa di nuove strategie industriali e di bilancio del colosso mondiale Nestlè, proprietario dal 1998 dell’impianto in questione, che nella chiusura dell'attività ha individuato la possibilità di maggiori guadagni per l'azienda a scapito di una città di fatto privata dell'ultimo avamposto industriale". Secondo il presidente della circoscrizione lo stabilimento non è da ritenere improduttivo e non grava sul bilancio societario di una grande industria come Nestlè visto che quanto prodotto è foriero di un indubbio ritorno economico per la società. Per Messina la chiusura della San Pellegrino giunge nel tacito silenzio e nell’indifferenza generale di sindacati e politica: “Nessuno è intervenuto per avviare un'interlocuzione con i vertici aziendali in difesa e tutela degli interessi della città di Messina dall'ennesimo scippo, quale la spinta propulsiva di smantellare Tremestieri? Forse l’area su cui sorge lo stabile industriale è destinata ad altro uso più proficuo, quale ad esempio un ennesimo centro commerciale in un luogo già fortemente appesantito da analoghe strutture senza un adeguata viabilità?”. Messina ha lanciato un appello al sindaco Renato Accorinti, al presidente della V commissione Ars, Marcello Greco, ed al presidente Crocetta: “Difendiamo una ricchezza di questa città in termini produttivi e di risorse per i nostri concittadini".
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