MESSINA. Nella sala consiliare ieri pomeriggio si è svolta la riunione dell’ufficio di presidenza della rete tra 40 comuni, “Nebrodi Città Aperta” , per discutere importanti argomenti come quello delle strategie delle politiche dello sviluppo locale, dal 2014 al 2020 parallelal alla nuova tornata di finanziamenti che arriverà dall’Unione euroopea, e la definizione degli organismi di governance della “Rete urbana”.
Alla riunione presieduta dal sindaco Carmelo Sottile erano convocati i sindaci dei comuni di Capo d’Orlando, Mistretta, Troina e Tortorici, il presidente dell’ente parco dei Nebrodi, il rappresentante dell’associazione “comuni Città della Montagna”, il rappresentante del consorzio “Valle dell’Alesa”, ed il rappresentante dell’associazione “Costa Saracena”.
Nebrodi Città Aperta rappresenta un modello di solidarietà sociale e urbano innovativo, oltre che sperimentale, in quanto si pone come avamposto di una società che vive in perfetta armonia con l’ambiente e l’uomo.
Sono coinvolti 40 comuni di un vasto territorio che in parte è complementare a quello del Parco dei Nebrodi valorizzandone il concetto della qualità della vita all’interno della Città Aperta.
I progetti che si devono realizzare attraverso il Piano Strategico devono rispettare la centralità dell’uomo con i suoi bisogni di natura sociale in armonia con l’ambiente il paesaggio, il patrimonio architettonico e culturale del territorio.
Durante la riunione, l’ufficio di presidenza ha confermato la strategia dei 40 comuni della “Rete” di proporsi come area pilota del territorio regionale avente le caratteristiche per poter intercettare i finanziamenti europei destinate alle zone sottosviluppate.
Nel mirino ci sono finanziamenti per oltre cento milioni di euro, e sono attesi i criteri del Governo regionale per individuare l’area interna pilota della Sicilia.
Anche per il patto dei sindaci, Pais, piano ambiente energetico sostenibile, l’ufficio di presidenza ha deciso che i quaranta comuni presenteranno un unico progetto finalizazto a canalizzare le necssarie riosre comunitarie che verranno poi ripartito nella “Rete” dei comuni aderenti.