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Tagli ai servizi di assistenza a Messina: ciechi in sciopero della fame

MESSINA. Una battaglia per la tutela dei diritti faticosamente guadagnati sul campo è appena iniziativa nella sede dell’Unione italiana ciechi. La mobilitazione avviata ieri in tutta la Sicilia per manifestare contro il taglio dei fondi operato dal governo regionale è destinata a proseguire con uno sciopero della fame ad oltranza promosso da gruppi di ipovedenti e ciechi di tutte le province isolane. In città, la protesta raddoppia poiché il taglio delle risorse non investe solo l’Unione ciechi ma anche il Centro regionale scuola cani guida per ciechi «Helen Keller», diretto dal presidente storico Giuseppe Terranova. «Abbiamo deciso di astenerci dal cibo - spiegano i non vedenti riuniti nella sede provinciale di via S.Cecilia - perché per noi questa è una battaglia per la sopravvivenza. Il problema dei fondi, ridotti del 40 per cento l'nno scorso ed azzerati nel 2014, significa la sospensione o peggio ancora la chiusura di attività e strutture che sono di vitale importanza per l’integrazione socio lavorativa dei ciechi. Rischiamo di rimanere senza i servizi essenziali per l’istruzione, l’assistenza, l’autonomia e l’inclusione sociale».
Le attività del centro di addestramento cani guida Helen Keller di Messina e della stamperia regionale Braille di Catania, purtroppo sono in serio pericolo con ricadute negative anche sul piano occupazionale per la perdita di preziosi posti di lavoro.
«La posta in gioco è molto alta- dicono gli scioperanti - rischiamo di perdere i diritti che abbiamo ottenuto dopo anni di lotte e che ci consentono di condurre una buona qualità della vita». Lo sciopero della fame ha coinciso con i lavori dell'Ars per discutere la legge di stabilità alla quale erano presenti i dirigenti di tutte sezioni siciliane dell’Unione italiana ciechi.

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